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Lui, sempre lui, ancora lui. Questa volta il presidente abruzzese ha indossato il suo mantello da superman in una cabina telefonica ed è volato, con il sindaco di Pescara sulle spalle, alla volta di Tel Aviv. Forse per fargli capire la differenza tra acqua pescarese e israeliana?

di Antonio Del Furbo

L’annuncio, come di consuetudine, è stato sparato sulla sua bacheca di Facebook:ore 8:15 a TEL AVIV, partenza per Gerusalemme”. Dunque una “visita Hagihon, azienda che fornisce acqua e servizi nell’area della città di Gerusalemme”.

Il bimbo, a cui i Re Magi portarono oro, incenso e mirra, e a cui ancora oggi in tanti esprimono riconoscenza con baciamano e baciapiedi, è tornato nella sua terra, a pochi chilometri da quella grotta dove vide la luce. E, appena arrivato in terra israeliana, ha commentato:

È straordinario quello che sono riusciti a compiere in Israele, mettendo insieme dedizione ed innovazione, passione e resilienza. A partire dalla mancanza di acqua sono arrivati all’autosufficienza”.

E, instancabile come sempre, ha proseguito:

In Israele i bisogni si trasformano in opportunità, grazie ad un’alleanza perfetta di motivazione, attaccamento e visione. L’acqua del mare de-salinizzata si puo’ bere e mette insieme la comunità. Hanno investito e sono riusciti a compiere un miracolo. Bravi senza riserve!”.

Di che parla “Gesù”? 

Parla di questa grande capacità del popolo israeliano di rimboccarsi le maniche e approdare a grandi risultati come quella, appunto, di riuscire a far bere l’acqua del mare desalinizzata.

‘Gesù d’Abruzzo’ avrà forse in mente di desalinizzare l’acqua di Pescara e farla bere agli abruzzesi? Può darsi, anche perché ci riuscirebbe tranquillamente visto che, da sempre, il suo popolo si è bevuto di tutto. 

Tutto bello, tutto interessante. D’Alfonso, però, si sarà accorto che Israele vanta una Sanità pubblica di standard internazionale, tra i Paesi all’avanguardia del settore? A quanto pare no, visto che sui social e nella stampa locale non v’è traccia di una sua dichiarazione a riguardo.

Eppure il tema della Sanità è importante specie per l’Abruzzo che non pochi problemi ha avuto e continua ad avere in un settore tra l’altro commissariato.

Non era il caso forse di volare da quelle parti con l’assessore alla Sanità Paolucci per capire, anche, come funziona la Sanità da quelle parti?

Ogni anno una commissione, assegnata dal Ministero della Salute del governo israeliano, presenta e pubblica un ‘paniere’ o un pacchetto omogeneo di servizi medici e prescrizioni. Nel paniere viene indicato il servizio minimo che deve essere reso disponibile a tutti i membri dei fondi che versano alle mutue soldi in base al reddito. Questo ha permesso di raggiungere la parità tra tutte le mutue, in modo tale, che tutti i cittadini siano in grado di accedere all’assistenza sanitaria di base. Una legge, quella israeliana, che ha permesso l’ingresso della concorrenza straniera nel settore e che ha permesso di raggiungere l’alto livello di assistenza sanitaria.

E se D’Alfonso si fosse caricato sul mantello Paolucci e avesse lasciato libero Alessandrini di raggiungere la Terra Santa in bici non era meglio?

Eppure in Abruzzo gli ospedali territoriali chiudono e quelli metropolitani esplodono. Nel mezzo una sanità privata che ride. Anzi, si scompiscia di risate con 131 milioni 790 mila euro piovutogli in testa dalla Regione Abruzzo.

Sarà forse ora di farla finita con la Sanità intramoenia e obbligare, come sostiene il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi,  chi lavora nel pubblico a non aprire bottega in proprio? E se D’Alfonso si occupasse anche del tema dell’emergenza-urgenza, tra l’altro già attivata dalla Regione Abruzzo e che, a quanto pare, è stata messa da parte?

Attendiamo fiduciosi che Essi finiscano di farsi i selfie a Israele.

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