Dopo le polemiche innescate riguardo la vicenda del cardinale Konrad Krajewski, l’elemosiniere di Papa Francesco che ha tolto i sigilli a un condominio Inpdap (il fu Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica) per via delle bollette non pagate dagli occupanti, spuntano fatti che raccontano una Chiesa non molto caritatevole con gli ultimi.
La Verità, oggi, riferisce di come in passato le parrocchie non si sono fatte troppi problemi a effettuare sgomberi dai propri locali da chi non pagava (più) l’affitto o le utenze: un sacrestano indigente, per esempio, si impiccò per la disperazione, e in altre situazioni furono cacciati senza indugi e remore anche famiglie con bambini, stranieri, associazioni benefiche e anche una scuola media.
Un altro caso riguarda quello di una 23enne di Grosseto incinta all’ottavo mese che nel 2011 venne sfrattata da un albergo di proprietà della curia, insieme ad altre famiglie in difficoltà economica. La giovane perse il figlio che portava in grembo. A Prato, a fine 2015, la curia allontanò un pensionato 65enne che viveva da quattro anni nel complesso parrocchiale, svolgendo i compiti del sacrestano. Lui, senza soldi in tasca, si vide recapitare una lettera che lo invitava ad andarsene entro una settimana: disperato, si tolse la vita.
Nel 2013 a Napoli l’Arciconfraternita dei pellegrini decise per lo sfratto per morosità un nucleo familiare di sette persone, finito poi in mezzo alla strada. Ad Amalfi, nel 2015, la curia arcivescovile liberò un immobile occupato da un centro anti-diabete che assisteva 400 pazienti, per poi darlo in affitto a uno studio legale.
In provincia di Bologna una decina di anni fa le scuole medie del paesino di Lagaro vennero sfrattate dagli immobili della parrocchia che occupavano quando l’istituto si rifiutò di pagare l’affitto annuo raddoppiato e passato da 11mila a 22euro.
E per finire la vicenda della “Banca degli abiti” di Salerno, struttura che assiste poveri e senza tetto dando loro vestiti con i quali coprirsi e scaldarsi, sfrattata dalla sede che occupava della parrocchia Maria Santissima della Medaglia Miracolosa.