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Povero Abruzzo

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I nuovi mostri nominati da Roma piombano in Abruzzo

Eccoli qui, guardateli che belli arrivati freschi freschi dalle stanze segrete romane. Il trio Scilipoti-Quagliarello-Razzi paracadutati sul territorio abruzzese direttamente da quel testa di quiz di B. non contento, tra l’altro, di essere tornato a rompere i Maroniani (elettori della Lega) e noi comuni mortali. Pensate un po’, il Pdl nazionale e con quel gran genio di Angelino hanno pensato di declassarci a regione a Obiettivo 12 (e noi che siamo usciti con tanta fatica anche dal due per andare all’uno) e ci appioppano come se nulla fosse questi tre trombati in cerca di gloria. È evidente la considerazione che il Pdl ha della regione Abruzzo che, lo ricordo per gli smemorati, fino a prima del terremoto, l’uomo dai capelli di seta manco sapeva dove si trovava.

Il roditore Angelino non ha fatto solo imbufalire qualche scontento uomo minore del Pdl ma anche e soprattutto l’uomo che se gli dici:«Oggi è una bella giornata» risponde:«Abbiamo abbassato le tasse», che se gli dici:«Piove governo ladro» risponde:«Abbiamo abbassato le tasse», e che se gli chiedi:«A che punto sta la ricostruzione dell’Aquila» risponde:«Abbiamo abbassato le tasse». Insomma il chiodo regionale, il latin governator del teramano appena saputo che Bugs Bunny, insieme all’utilizzatore finale, nonché amico fraterno della nipote di Mubarak hanno bombardato l’Abruzzo con nomi del calibro di Scilipoti e Antonio Razzi, è andato su tutte le furie. E ci mancherebbe. Se poi, insieme ai due servi della gleba aggiungi anche Sabatino Aracu, ecco che Gianni minaccia rotture (non si capisce di che tipo però).

L’uomo nuovo del Senato, Gaetano Quagliariello, sarebbe seguito subito dopo da quel gran genio di Filippo Piccone. Bugs&Final-Utilizzator sono andati ancora oltre (senza vergogna) e hanno pensato pure a buttare confetti per celebrare questa genialata: in bilico tra le due liste Paola Pelino che sceglierà la più sicura per essere eletta.  

Razzi, che intanto continua a pensare ai cazzi suoi, è in lista con il suo amico Aracu (all’epoca difese Razzi dal fuorionda in Parlamento in cui ammetteva di pensare a sistemarsi), oggi riconfermato nella lista della Camera. E mentre casca a pezzi il Pdl, Lanfry (Venturoni) a Primadanoi conferma:«se i nomi che filtrano da Roma come candidati in Abruzzo sono quelli, noi ce ne andiamo in blocco al di la delle persone indicate, sarebbe una sconfessione di tutto il lavoro della Giunta regionale e delle indicazioni del partito abruzzese. Chiodi ne ha parlato direttamente con il presidente Berlusconi e mi auguro che questa presa di posizione molto ferma sia ascoltata». Forse Lanfry non sa che all’allegra brigata romana non gliene può “frecà de meno” della sua uscita altrimenti non avrebbe catapultato “er nano” di Barcellona Pozzo di Gotto e quel testa di razzo nella terra dei pascoli. «Il nostro partito ha tutte le carte in regola, a partire dal suo leader autorevole e forte, e merita di vincere la prossima sfida elettorale. Non le nascondiamo, però, il nostro totale dissenso rispetto alle indiscrezioni» continua Lanfry. Che aspettate? Volete starvene tutti lì ad aspettare che la mano unta di final-utilizzator vi tocchi per illuminare il vostro futuro? Gambe in spalla amici miei e via più veloci della luce. Per i “romani” la bravura non è interessante. Il Pdl rischia «una forte debacle elettorale, conseguenza di una composizione delle liste non autorevole», ha commentato Chiodi. Ebbene presidente fuori allora. Non c’è più tempo. Un partito che tratta con Cosentino mentre lo stesso minaccia di “sfasciare” tutto in Campania che partito è? 

 

di Antonio Del Furbo

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