Sono stati giorni di trattativa serrata ma, alla fine, l’accordo è arrivato. Il governo giallorosso ha incassato ben 52 nomine: 42 sottosegretari e 10 viceministri.
I pentastellati fanno il pieno di poltrone, portando a casa 22 sottosegretari e sei viceministri. Ai dem, invece, vanno 18 sottosegretari di Stato e 4 viceministri. Due sottosegretari vanno anche a Liberi e Uguali e uno al Maie-Movimento Associativo Italiani all’Estero.
La data ultima per chiudere la partita, secondo le indicazioni del premier Giuseppe Conte, doveva essere ieri ma i due alleati di governo sono stati impegnati a limare le ultime divergenze. Dunque nel consiglio del Ministri di stamane arriva l’intesa.
I nomi
Stefano Buffagni sarà viceministro al Mise-Sviluppo Economico, dove i sottosegretari saranno – Alessandra Todde, Mirella Liuzzi, Gianpaolo Manzella e Alessia Morani. Mentre Antonio Misiani e Laura Castelli sono i nuovi viceministri del Mef, insieme a Alessio Villarosa, Pierpaolo Baretta e Cecilia Guerra (i tre sottosegretari). All’editoria il dem Andrea Martella, mentre Marina Sereni e Emanuela del Re saranno i viceministri agli Esteri, dove i sottosegretari sono Ivan Scalfarotto, Manlio Di Stefano e Riccardo Merlo. I due pentastellati Giancarlo Cancelleri e Pierpaolo Sileri saranno viceministri, rispettivamente, alle Infrastrutture (Roberto Traversi e Salvatore Margiotta i due sottosegretari), e alla Salute (con Sandra Zampa sottosegretaria). La vicepresidente del Partito Democratico Anna Ascani è andata all’Istruzione come viceministra, insieme ai sottosegretari Lucia Azzolina e Giuseppe De Cristofaro. I vice di Luciana Lamorgese al Viminale sono Matteo Mauri e Achille Variati, Vito Crimi e Carlo Sibilia.Alla Giustizia, Vittorio Ferraresi e Andrea Giorgis, mentre alla Difesa Angelo Tofalo e Giulio Calvisi. Giuseppe L’Abbate alle Politiche Agricole e Roberto Morassut all’Ambiente. Al Lavoro ci sono Stanislao Di Piazza e Francesca Puglisi. Infine, la cultura, con Anna Laura Orrico e Lorenza Bonaccorsi.