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Poltrone d’Italia: 365 incarichi da distribuire. Per Arcuri un “doppio incarico”. E spunta l’ennesimo amico di Di Maio da sistemare

Poltrone d'Italia: 365 incarichi da distribuire. Per Arcuri un "doppio incarico". E spunta l'ennesimo amico di Di Maio da sistemare

Le Poltrone d'Italia sono 365 e il governo ha già messo in moto la macchina per la distribuzione degli incarichi. Spuntano anche i primi nomi.

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È il momento della tregua. Per il governo è arrivato un altro appuntamento importante: quello della spartizione delle poltrone. La posta in palio è alta: 365 nomine ancora da ratificare. Dentro c’è di tutto: consigli di amministrazione, collegi sindacali delle partecipate più piccole del ministero dell’Economia, di quello dei Trasporti, di Cassa Depositi e Prestiti e di Ferrovie dello Stato. Insomma, le poltrone d’Italia sono tante.

E non solo. Ci sono anche uomini da piazzare ad Agcom, Garante della Privacy e presidenze delle commissioni parlamentari. Dunque, in questo momento s’impone il silenzio (possibilmente mediatico) e la pacificazione nazionale (almeno per il periodo funzionale alle nomine).

C’è da dire, però, che la questione è complicata perché le poltrone, seppur tante, non bastano. E, dunque, ci sarà una bella lotta per sistemare gli amici. Lotta che si protarrà, probabilmente, a dopo l’estate. Servirà pazienza per trovare un accordo in grado di soddisfare da un lato il blocco di centrosinistra e dall’altro un Movimento Cinque Stelle che tenta di sparare le ultime cartucce.

Comunque il partiti sono già a lavoro (nel silenzio tombale della stampa) e per Consip e Consap già ci sono i nomi. Tra questi spunta il commissario straordinario, Domenico Arcuri, che vanta “un piano B”: se non ce la dovesse fare per lui è pronta la poltrona di Cassa Depositi e Prestiti. Poi, per Consap, c’è Andrea Peruzy, attuale numero uno di Acquirente Unico, controllata dal Gestore Servizi Energetici. Spunta Salvatore Barca, nato e cresciuto non lontano da Pomigliano D’Arco e per questo fortunato come quasi tutti quelli che hanno condiviso l’adolescenza con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Uno dei capitoli più difficili per il governo sarà quello che riguarda il settore ferroviario. Nonostante un lavoro apprezzato, Orazio Iacono potrebbe essere sostituito (per volontà grillina) da Emanuele Spoto. Nel gestore della rete Rfi potrebbe invece sbarcare Ugo Dibennardo al posto di Maurizio Gentile. Un nome da molti indicato anche come possibile nuovo commissario di Autostrade per l’Italia.

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