La misura è stata adottata mercoledì 27 novembre dalla Ue per “affrontare il problema dei crediti in sofferenza delle banche”. Uno strumento in più nelle mani delle banche per i pignoramenti dei beni alle persone in difficoltà economiche.
“È importante fornire alle banche gli strumenti giuridici per recuperare rapidamente il valore dei prestiti insoluti senza doversi rivolgere ai tribunali, garantendo al contempo un elevato livello di protezione ai debitori”. A dirlo è Mika Lintilä, ministro delle finanze finlandese.
La nota del Consiglio della Ue
“Gli ambasciatori presso l’UE — si legge in una nota del Consiglio dell’Unione Europea — hanno approvato la posizione del Consiglio su una proposta relativa a un quadro comune e ai requisiti minimi per un meccanismo extragiudiziale per recuperare il valore dei crediti avallati con garanzie reali qualora il debitore sia inadempiente. Un’efficace escussione extragiudiziale — continua la nota — può contribuire a prevenire l’accumulo di crediti deteriorati. Questo perché fornisce alle banche gli strumenti giuridici per recuperare più rapidamente le garanzie. Ora si avvierà il negoziato con il Parlamento sul nuovo meccanismo di escussione extragiudiziale.”
Assicurare i crediti
“Lo stock di crediti deteriorati dell’UE è al livello minimo dalla crisi finanziaria, grazie alla situazione economica più favorevole e a una serie di misure adottate per eliminarli dai bilanci delle banche”, continua Lintilä. “Le cifre rimangono tuttavia elevate in alcuni Stati membri e dobbiamo assicurarci che non si accumulino in futuro crediti in sofferenza”. Tra questi Paesi, in prima fila c’è l’Italia, che ha uno stock di crediti deteriorati di circa 160 miliardi di euro, a valore lordo. Dunque, numeri che giustificherebbero i pignoramenti “accelerati”.
Il nuovo meccanismo
Il nuovo meccanismo proposto per i pignoramenti extragiudiziali dovrebbe essere concordato in anticipo tra un istituto di credito e il debitore. In genere al momento della concessione del prestito, e sarebbe disponibile solo per i prestiti alle imprese. Sarebbero esclusi i crediti al consumo, così come i prestiti per i quali viene utilizzata come garanzia la residenza principale del debitore. Qualora il nuovo meccanismo sia stato concordato tra le parti e il debitore non rimborsi il prestito, la garanzia reale sarebbe valutata e venduta o pignorata. I proventi fino a un valore pari al debito residuo sarebbero poi trasferiti al creditore.
La conciliazione
Al fine di conciliare gli interessi del creditore e del debitore, le norme prevedono alcuni passaggi. Il primo è che il creditore deve concedere al debitore un certo tempo per effettuare i pagamenti dovuti e evitare la procedura di escussione; il debitore ha il diritto di rivolgersi a un tribunale per opporsi alla procedura o al diritto del creditore all’escussione della garanzia; il creditore può tenere i proventi solo nella misura necessaria a coprire gli importi dovuti del prestito.