Dopo lo scandalo che lo ha coinvolto il giudice ha deciso di andare in aspettativa. Per poi andare in pensione. Forse per la vergogna di aver lasciato in sospeso conti in alcuni bar e ristoranti nelle vicinanze del palazzo di giustizia.
Inoltre il giudice ha accumulato un debito di 40mila euro con un avvocato. È la storia di Piero Gamacchio, 68 anni, magistrato della corte d’appello del tribunale di Milano.
“Quanto letto sui social e taluni media in questi ultimi giorni corrisponde ahime alla verità. Questi fatti mi impongono di chiedere da subito di essere messo in aspettativa. Si è trattato di comportamenti di grave leggerezza di cui mi pento profondamente e ai quali porrò al più presto rimedio”.
A dirlo è proprio il magistrato.
Gamacchio, molto vicino alla pensione e che avrebbe dovuto presiedere il processo di secondo grado a carico di Giuseppe Mussari e altri ex vertici di Mps, ha dichiarato anche che “mai, in alcun modo mai, questi fatti possano aver influito nelle mia attività di giudice”.
Il giudice “dei conti non pagati fa un clamoroso passo indietro – scrive il giornalista Gianluigi Nuzzi – dopo che avevo scoperto come non pagasse i conti di lussuosi ristoranti e boutique né onorava un debito da 40mila euro con un penalista milanese”. Il magistrato “ha deciso di fare un passo indietro e di chiedere immediatamente l’aspettativa“. E riporta la dichiarazione che gli ha inviato Gamacchio, nella quale il magistrato dice anche che “da parte mia pensavo sempre al successivo adempimento, come in parte ho fatto!”. E chiarisce di aver svolto l’attività di giudice sempre “con libertà ed indipendenza. Il contenuto delle sentenze da me redatte – spiega ancora – è lì a dimostrarlo. Proprio però considerando la necessaria serenità che deve presiedere all’esercizio della funzione giudiziaria, questi fatti mi impongono di chiedere da subito di essere messo in aspettativa”.
Il processo Mps
L’appello sul caso Mps (che era fissato per maggio e dovrebbe slittare all’autunno) sarebbe stato l’ultimo importante processo per Gamacchio, 67 anni. Nella sua carriera il magistrato si è occupato di procedimenti molto delicati come il caso Finmeccanica, quello dell’ex assessore lombardo Domenico Zambetti condannato per legami con la ‘ndrangheta. Ma anche del processo sull’autoparco della mafia, quello sul “Conto protezione” a Bettino Craxi, il caso del dossieraggio della security Telecom Pirelli e pure del caso del ‘Banco Ambrosiano.