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Petralia, il nuovo capo Dap che chiedeva favori a Palamara voleva incontrare Legnini

Petralia, il nuovo capo Dap che chiedeva favori a Palamara voleva incontrare Legnini
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A quanto pare non c’è pace per la vicenda che ruota intorno al Dap. Infatti, iI nuovo numero uno del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia, farebbe parte di quel “mercato delle toghe” come si evince nei i colloqui tra Palamara e il direttore del Dap.

Logiche politiche delle correnti della magistratura che non risparmiano Petralia, magistrato antimafia che da procuratore generale di Reggio Calabria è stato chiamato dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, al posto del dimissionario Francesco Basentini. E proprio Petralia si era rivolto al pm Luca Palamara per tentare di coprire la poltrona di capo della Procura di Torino lasciata da Armando Spataro.

Petralia (della corrente di Area) ritirò la domanda quando cominciarono a uscire le intercettazioni sul mercato delle toghe

Palamara, emergeva dall’inchiesta, cercava di condizionare la nomina di capi di alcuni uffici delle Procure più importanti d’Italia. Ed era uno sponsor di Petralia. All’epoca, però, disse di non sapere nulla degli interventi di Palamara prendendo le distanze dagli intrighi del pm romano. Da quell’inchiesta, però, escono fuori delle chat molto imbarazzanti, che dimostrano l’esatto contrario.

I messaggi inviati da Petralia a Palamara in 14 mesi

Il primo messaggio è del 29 marzo 2018. L’ultimo è del 20 maggio 2019. In uno dei messaggi Petralia scrive: “Scusa Luca se mi permetto un piccolo sfogo. Molti colleghi spontaneamente mi fanno le ‘condoglianze’ chiedendomi stupefatti del prevedibile (a quanto pare) esito del concorso per Torino. Dunque devo dedurre che nonostante titoli oggettivi che nessun altro possiede e che, come tu sai, non sono medagliette ma frutto di fatica, passione e impegno, verrei serenamente pretermesso per logiche ‘antiche’ che pure questo Csm sosteneva di avere abbandonato. Preferisco davvero restare fuori da queste logiche! Scusa ancora e non preoccuparti di rispondermi. Dino”.

Petralia si ritira dandone comunicazione al suo sponsor. Lo fa, però, quando sa che non ce l’avrebbe fatta. Un mese dopo rende pubblica la scelta e si dice “sdegnato” per quello che sta emergendo dall’inchiesta sul mercato delle toghe

“Ti chiamerà Legnini”

Il 12 aprile Petralia era ancora in corsa. Palamara gli fa sapere che ci sarà un incontro a cui parteciperà anche Giovanni Legnini, già vicepresidente del Csm. “Ti chiamerà anche Legnini per concordare una data che va bene per tutti”, scrive Palamara. L’11 maggio, poi, Petralia definisce il suo sponsor “infaticabile organizzatore”. E gli indica probabilmente le tappe per la settimana seguente: “Torino, Roma, Perugia e Brescia”. Al neo direttore del Dap interessava Torino e quindi la chat dimostra che fino all’n maggio si sentiva in corsa. Cosimo Ferri, intercettato, aveva detto di aver saputo da David Ermini (vicepresidente del Csm) che Giuseppe Cascini (anche lui di Area) chiedeva voti per Petralia proprio a Torino.

Il 22 maggio è la data dell’incontro con Legnini. Petralia fa sapere a Palamara che quel giorno sarà a Reggio. “Per me andrebbe benissimo”, afferma. Palamara risponde: “Parlo un attimo con Legnini per il 22 e ti dico”. Petralia incalza: Luca, mi confermi Legnini per il 22?”

L’altra operazione in cui è coinvolto il nuovo capo del Dap

Il nome di Petralia esce anche da un’altra pagina dell’inchiesta. Petralia raccomanda al pm romano un certo Vito Saladino alla presidenza del sezione del tribunale di Marsala. E scrive: “Ne approfitto per evidenziarti quanto ti ha già detto Ruvolo. Per Pst Marsala è vitale… bravissimo, produttivo al vertice, disponibile, enorme esperienza. La sua incompatibilita è stata affrontata ed è archiviata in prima ed eventualmente Alessandra, mia moglie, è disponibile per un’audizione sul punto. Un abbraccio”.

La risposta di Palamara è affermativa: “Perfetto. Un abbraccio!”. Il pm si attiva e in commissione fa il botto in favore di Saladino. Lo comunica subito a Petralia; “Quattro a uno”. Petralia ringrazia: “Grazie davvero a nome di Alessandra”.

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