Le polemiche sulla gestione dell’emergenza in Abruzzo vanno avanti senza sosta. E a ragione. Potevano essere salvate le vite all’Hotel Rigopiano? Sarà l’inchiesta della magistratura a scoprire se ci sono state omissioni e responsabilità. Intanto, a quanto pare, c’è stato un problema di comunicazione anche tra il Centro di Coordinamento della Protezione Civile e i giornalisti.
di Antonio del Furbo
E a risolvere la questione, pare sia stato il viceministro degli Interni, Filippo Bubbico. Il viceministro è arrivato a Penne, nel quartier generale dei soccorsi, a poca distanza dall’Hotel Rigopiano.
“La situazione è molto difficile, ma vogliamo ancora coltivare la speranza di trovare qualcuno vivo. In altre situazioni analoghe in passato è successo, anche dopo molte ore”.
Dopo qualche ora, Bubbico si è recato a Pescara per partecipare a un incontro con i parenti delle persone che erano ospiti dell’albergo. Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sui probabili ritardi dei soccorsi, il viceministro ha risposto:
“Non ho abbastanza elementi per poter dare un giudizio, non mi pare la priorità adesso”.
Dunque, il viceministro nonostante il viaggio in Abruzzo, parrebbe non avere ancora contezza sulla situazione reale della macchina organizzativa.
La cosa particolare, tra l’altro, è che Bubbico, all’uscita della riunione con i parenti degli ospiti dell’hotel, ha preso carta e penna per segnarsi le e-mail dei giornalisti.
“Ci date tutti i vostri indirizzi e-mail e nel giro di mezz’ora voi riceverete il comunicato emanato dalla struttura di coordinamento e tutte le comunicazioni periodiche. Io m’impegno personalmente a consegnare il foglio agli interessati”
A quanto pare, però, alle parole del ministro non sono seguite azioni in quanto le comunicazioni non sono arrivate.
Poi il ministro va oltre e chiede:
“Se ci fosse qualcuno dotato di un foglio, io ho una penna, oppure se volete scriverlo…”.
Quindi il lampo di genio di Bubbico:
“Facciamo così: vi diamo l’indirizzo del centro di coordinamento e voi mandate le vostre mail”
La situazione diventa paradossale ancora di più quando Bubbico chiama (probabilmente un collaboratore) che non sa dargli l’informazione richiesta. Il tempo scorre e Bubbico appare in difficoltà davanti alla stampa nazionale ed estera. A quel punto gli arriva una telefonata:
“Ciao Roberto mi dai l’indirizzo di posta elettronica della struttura di coordinamento?”. Solo a quel punto il viceministro riesce a fornire la mail a voce alta.
I giornalisti incalzano con le domande e Bubbico risponde:
“Se volevate avere informazioni potevate partecipare alla riunione”.
Peccato che l’annuncio della riunione non era stato fatto.
Gentile viceministro, avete gestito in questo modo anche la macchina dei soccorsi?
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