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La campagna elettorale populista della destra pescarese

Il Pdl pescarese ha avuto un’altra intuizione da leccarsi i baffi, un’idea che secondo noi segnerà le sorti della strategia comunicativa della politica. Se in questi giorni vi troverete a passare nella città adriatica potrete ammirare quali dirigenti di partito e rappresentanti politici abbiamo l’onore di avere nella regione ex-verde d’Europa. Dopo che per anni nell’ambito dell’integrazione culturale e sociale e di permissivismo sfrenato in quartieri disagiati quali Fontanelle e Rancitelli, ecco che la destra pescarese si sveglia e, cavalcando l’onda dell’odio razziale diffusosi in seguito al recente fatto dell’uccisione di Domenico Rigante, infesta la città di manifesti 6×3 con la scritta:”Fuori dalle case popolari rom e delinquenti”. Non c’è che dire sull’accostamento, secondo noi, voluto tra rom e delinquenti. Possiamo dire che il manifesto è un manifesto razzista? Questa è una nostra opinione ovviamente. Vuoi vedere che il Pdl in difficoltà dal punto di vista dei numeri è stata costretta a inventarsi una “sana” e “originale” campagna elettorale? Può essere ma non ne siamo certi. Certo è che la campagna “pubblicitaria” poteva essere pensata meglio e magari essere un po’ meno populista visto che , ad oggi, in Italia il populismo è finito da un pezzo. Il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa in un post si dice stupefatto del clamore suscitato per il manifesto e spiega che come al solito c’è sempre qualcuno pronto a polemizzare sia che le cose si facciano sia che le cose non si facciano. Ebbene ci sentiremmo di far notare al Presidente che ad esempio a Fontanelle sono stati eseguiti degli sfratti ma soltanto 3 su 7 e, tra l’altro, soltanto qualche giorno fa ed in seguito ai recenti fatti di cronaca poc’anzi citati. Inoltre a Fontanelle, come da noi documentato in un servizio, sono state sfrattate persone abusive ma tutt’altro che pericolose mentre un pluripregiudicato è rimasto tranquillamente nella sua casa occupata. Quindi c’andrei molto piano nei commenti e soprattutto negli annunci che per fine cercano solo il consenso elettorale. Tra l’altro con certi manifesti non si produce niente di buono: da una parte si aumentano gli odi razziali dall’altra non si costruisce un dialogo e una politica di integrazione. Che ci siano frange di delinquenza a Pescara non abbiamo nessun dubbio però non riguardano solo i rom. Probabilmente sul manifesto ci sarebbe dovuto essere scritto anche altre razze umane. Ma non so se l’amministrazione comunale e la politica tutta se lo sarebbe potuto permettere un manifesto simile.

 

 

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