Spread the love

Sembrerebbe tutto riconducibile ad una svista dell’autista di un furgone secondo quanto dichiarato dall’assessore ai Lavori Pubblici, Isabella Del Trecco. In molti, tra i cittadini, si sono rivolti all’amministrazione comunale e urlato il proprio sdegno.

Uomo elegante, di stile. Uomo d’altri tempi. Uomo sensibile come solo i grandi uomini riescono ad essere. Di Glauco Torlontano, classe 1924, rimane la memoria. Rimane quello sguardo dolce e romantico, discreto e appassionato.


Lui, il professor Torlontano. Ma anche il senatore Torlontano, eletto il 5 aprile 1992 nelle file dell’allora Partito Democratico della Sinistra (Pds) nella 12° Commissione permanente Igiene e Sanità.

Sempre a lavoro sin dalle prime ore dell’alba. Non rinunciava mai ai suoi giornali perché per lui era una legittima difesa:”se siamo informati siamo più forti” esortava per strada con gli amici o nelle conferenze stampa. 

Un uomo semplice. Un uomo a cui l’ex presidente della Repubblica, Azeglio Ciampi, donò una medaglia d’oro per l’impegno nella medicina. Fondò il reparto di Ematologia a Pescara e fu tra i primi studiosi  ad ottenere guarigioni su talassemici in età adulta dopo i trapianti di midollo. Su un bimbo di soli 11 anni, affetto da leucemia acuta, nel 1976, con la sua equipe, trapiantò un midollo osseo.

Agli inizi degli anni ’90 studiò un protocollo che venne adottato dal Comitato scientifico internazionale per le ricerche contro l’Aids approvando un stanziamento di fondi del Ministero della Sanità.

Nel 1996 riuscì a salvare una bimba di due anni dalla talassemia grazie ad un doppio intervento: asportò cellule dal cordone ombelicale della gemellina sana, quando entrambe erano ancora nel grembo della madre e dal midollo osseo, sempre della sorellina, all’età di due anni. Questo intervento, unico al mondo, lo portò a partecipare a partecipare a Roma ad un convegno internazionale organizzato dall’Istituto superiore di sanità sull’uso delle cellule staminali nella cura delle malattie genetiche.

L’ADDIO

A 87 anni quel ragazzo dalla grande personalità e vivacità è andato via, in silenzio. Quell’11 novembre 2011 la morte lo ha atteso dietro l’uscio di casa. Un forte dolore, l’appello alla moglie Teresa di chiamare l’ambulanza. Il tentativo di rianimare il suo cuore al pronto soccorso. L’addio. Tra le lacrime di chi lo conosceva.

LA PIAZZA A SUO NOME

L’inaugurazione della piazza a suo nome venne fatta un anno dopo la sua morte. Quel 24 novembre 2012 all’inaugurazione di ‘Largo Glauco Torlontano’, piazzale antistante l’ingresso Visitatori dell’Ospedale Civile di Pescara, parteciparono la moglie del professore, i figli e i nipoti. Con loro, tra gli altri, il senatore Franco Marini, l’onorevole Vittoria D’Incecco e  il senatore Andrea Pastore. Ma, soprattutto, tanti amici. “Abbiamo scritto un’altra pagina della storia della nostra città, lasciando un segno tangibile della stima, dell’apprezzamento e dell’amore che l’intera regione Abruzzo tributa a quell’uomo straordinario che è stato Torlontano, scienziato, ricercatore, medico di un’umanità fuori dal comune, e poi politico appassionato con un impegno civile portato avanti sino all’ultimo giorno” disse il sindaco di Pescara Albore Mascia in quell’occasione. 

LA TARGA RIMOSSA

Qualche giorno fa, residenti e amici del professore, si sono ritrovati quella piazza senza più la targa. Inquieti hanno cercato di saperne di più e solo ieri la nota dell’assessore ai Lavori pubblici Isabella Del Trecco:”la palina è stata danneggiata da un’auto” e il 26 maggio “abbiamo provveduto a ripristinarla”. Stando alle dichiarazioni dell’assessore che dice di non avere:”una ricostruzione esatta di quanto accaduto” pare che il danno sia avvenuto “evidentemente di notte. Ma sappiamo, dal racconto dei nostri operai, che peraltro hanno un magazzino proprio di fronte all’ingresso visitatori dell’ospedale civile, che all’alba dello scorso 24 maggio hanno trovato danneggiata la palina che sosteneva la targa in marmo contenente la denominazione di ‘Largo Torlontano’. Probabilmente il palo si è piegato dopo l’urto di qualche grosso veicolo, un furgonato, che dev’essere finito, in qualche modo, sul marciapiede. A quel punto gli operai hanno smontato la palina danneggiata e hanno recuperato la targa portata nell’Ufficio segnaletica. Ovviamente abbiamo subito provveduto a ordinare una nuova palina che questa mattina è stata fornita e che immediatamente abbiamo provveduto a reinstallare al suo posto”.

 

In una società del profitto a tutti i costi, della violenza e del non rispetto queste dichiarazioni possono bastare. Il progetto umano di Glauco viene scalfito da un furgone in manovra. Lui, il professore che accolse, tra i suoi pazienti, un Santo, Padre Pio da Pietralcina che conobbe quando fu primario di medicina nell’ospedale di San Giovanni Rotondo.

Glauco, che dona anima e corpo alle battaglie contro l’inquinamento, causa prima “di malattie che o uccidono o fanno vivere male”, dichiarava. Lui schierato a favore della filovia, alla faccia di pseudo ambientalisti che non hanno mai lavorato. Lui, il professore che non accettava dictat. Glauco, l’Autonomo, il libero.

Antonio Del Furbo

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segnalaci la tua notizia