“Chef Rubio lascia Discovery: la Rai avrà il coraggio di proporgli un programma, magari che parli di ultimi e periferie e sappia interessare i giovani?”
A chiederlo è il deputato di Italia Viva, Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai. Anzaldi va oltre, però, e aggiunge: “Ci sarà un pregiudizio politico per le sue idee? In questa Rai vengono ingaggiati solo biografi e supporter di Salvini?”.
La proposta del segretario arriva qualche ora dopo il “licenziamento” di Chef Rubio da Discovery Channel.
La notizia dell’abbandono di Rubio è stata data in anteprima dal critico Dominique Antognoni che sul suo blog ha riportato: “Chef Rubio è stato amorevolmente accompagnato alla porta da Discovery Channel”.
“Sono andato via da solo”
E proprio Chef Rubio oggi ha detto la sua. “I motivi per cui ho deciso di interrompere Camionisti in trattoria sono molteplici e non starò qui a motivarli visto che di certe cose si parla (e si è già parlato) nelle apposite sedi”: Chef Rubio pubblica una ‘storia’, mentre è in trasferta in Iran, sul proprio profilo Instagram per mettere fine alle voci di un suo presunto licenziamento da parte di Discovery Channel. “Di certo posso dirvi che è stata l’unica cosa giusta da fare, e per correttezza nei vostri confronti che sempre mi sostenete con fiducia, e per coerenza nei confronti del percorso professionale e di vita che sto facendo. Vi basti sapere però che non avevo più la serenità, le motivazioni e l’energia per continuare a girare qualcosa in cui sentivo di aver già dato tutto”.
Poi aggiunge:
“continuare a girare per gli ascolti non è mai stata né mai sarà una mia peculiarità e farlo per inerzia mi avrebbe reso infelice e ancor più nervoso di quanto già non fossi alla fine della terza stagione”. Rubio, da parte sua, fa “un grosso in bocca al lupo” augurando il meglio al suo sostituto precisando che “da sei anni a sta parte mi hanno proposto le conduzioni di quasi tutti i programmi televisivi che conoscete e se non me c’avete visto e mai me ce vedrete è solo perché nel nome della coerenza so dire ‘NO GRAZIE’. Queste scelte mi hanno fatto rinunciare a na fracca de soldi… ma al contrario vostro me posso guarda ogni giorno allo specchio senza sputammenfaccia quindi quando parlate di me o vi informate meglio oppure tacete perché altrimenti fate solo delle ricchissime figure dimmerda”. Infine, aggiunge: “Ah quando non mi vedrete più in tv, sarà solo perché l’avrò voluto io e non IL VOSTRO DIO”.
E se fosse per altro?
In tanti non escludono che l’allontanamento del presentatore sia stato causato anche dai suoi attacchi verso alcuni politici, in primis Matteo Salvini. Una figura pubblica, quella di Rubio, che, commercialmente, forse non si sposava bene con il suo ruolo.
Gli attacchi alla politica
L’ex rugbista è finito al centro delle polemiche per alcune affermazioni sulla sparatoria avvenuta nella Questura di Trieste. “Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente” aveva twittato Gabriele Rubini, prendendosela con i “vertici di un sistema stantio che manda a morire giovani impreparati” e non con l’assassino.
“Io non mi sento sicuro in mano vostra” aveva anche aggiunto lo Chef in riferimento alle Forze dell’ordine. A quell’uscita rispose il fratello di Matteo Demenego, uno dei poliziotti uccisi. L’uomo, dopo aver minacciato il conduttore (“Uomo di merd*! Ti auguro di perdere un tuo caro!“) si è chiarito con quest’ultimo.
Ma le polemiche di Chef non sono finite.
Nelle ore successive Rubini si è scatenato ulteriormente e sui social ha menato fendenti a destra e manca. “Buongiollo a tutti i giornalisti cani, a tutti i politici sciacalli e ai conduttori televisivi privi di contenuti che sfruttano le tragedie per riempire di odio e analfabetismo funzionale le loro trasmissioni“ ha twittato prendendosela poi con Massimo Giletti, che a Non è L’Arena che lo aveva criticato e aveva tentato invano di contattarlo telefonicamente in diretta. “Amore mio, il numero non ce l’hai quindi non sparare cxxxxte in diretta dicendo che mi stai chiamando, che poi gli analfabeti funzionali ce credono e me riempiono la posta de sxxxxxxte. Quindi la prossima volta evita (o chiedi alla redazione il numero vero). Che poi te poteva pure dì male (o bene, dipende dai punti de vista) e me trovavi su’r cesso e allora sai quanto me tajavo. Fate ride li mxxxxcci vostra e de chi ve paga“.
Dati auditel
Nonostante le polemiche social, Chef Rubio non è riuscito ad alzare nemmeno i dati Auditel della sua trasmissione. “Alla Ricerca del Gusto Perduto” in prime time ha avuto un calo progressivo e costante: il 15 settembre la trasmissione ha esordito con 373.000 spettatori e l’1.82% di share; il 22 settembre è stata seguita da 367.000 spettatori con l’1.6% di share; il 29 settembre da 344.000 spettatori e l’1.5% fino ad arrivare a circa 200mila spettatori e l’1% di share. “Camionisti in trattoria”, invece, si è fermato a circa 400mila spettatori con uno share del 1.7%.
Gli sponsor
Appare quantomeno strana la versione raccontata da Chef Rubio in merito all’abbandono volontario della Rete. Da un lato ci sono i dati auditel che fanno credere a una insoddisfazione dell’azienda; dall’altra ci sono gli sponsor. Si può, di punto in bianco abbandonare una trasmissione perché non si è più nel “mood” giusto? Chi pagherebbe il danno agli sponsor?
La Rai e lo Chef
Dunque, Anzaldi propone lo Chef in Rai. Al di là delle idee politiche, lo Chef non avrebbe dovuto tenere una linea più consona al suo personaggio? E in Rai dovrebbe arrivarci per il suo linguaggio o per i dati auditel?