Sembra una barzelletta ma non lo è: a Penne, in provincia di Pescara, l’ospedale chiuderà per “le vacanze estive”.
E pensare che l’attuale presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, all’epoca della sua candidatura dichiarò più volte l’intenzione di fare della sanità pubblica un fiore all’occhiello.
Tant’è, appunto, che all’ospedale di Penne non si effettuaranno ricoveri dal 1 giugno al 1 settembre. A denunciare il “fattaccio” il consigliere del M5S Domenico Pettinari. La Asl, in sostanza, ha preso questa decisione per consentire la turnazione delle ferie. A spese, appunto, dei cittadini.
“La cosa che più preoccupa è che questa sia una prova generale per una chiusura definitiva e non temporanea. Allarmante anche l’invito a recarsi in strutture esterne accreditate, tra cui anche le cliniche private. Dunque ci troviamo davanti ad un ospedale pubblico che invita i pazienti ad andare in strutture private. Siamo fuori da ogni buona logica. Già mesi fa avevamo denunciato la mancata accettazione per i codici rossi nel Pronto Soccorso, oggi un altro triste capitolo per un ospedale che temiamo vada verso l’inesorabile chiusura.”
Pare di capire, sostanzialmente, che la sanità coccolosa non sarebbe nel pubblico ma bensì altrove: guarda caso nel privato. Lo stesso privato che, nel corso dell’attuale legislatura, ha già ottenuto diversi milioni di euro: quasi 10 milioni di euro.
Ora a farne le spese sono, tanto per cambiare, gli ospedali pubblici. L’ospedale di Penne è il riferimento di una vasta zona che va dal Gran Sasso fino al territorio pescarese.
Chi assisterà i malati gravi? Forse le cliniche private?