Paolo Ferraro, il giudice lasciato solo che ha denunciato gli affari sporchi della magistratura
Spread the love

Paolo Ferraro è stato un magistrato da sempre schierato contro il sistema. Ha parlato di associazione massoniche e di come la politica e la magistratura siano al servizio di poteri ben definiti.

Paolo Ferraro lo intervistammo per la prima volta nel 2012, esattamente 10 anni fa. Ci raccontò della magistratura deviata ben prima delle denunce di Luca Palamara. Del peso dei contenuti ci rendemmo conto subito. A seguito di una vicenda personale complessa e delicata, Ferraro portò alla luce una setta all’interno di ambienti militari, connessa ai cosiddetti  “poteri forti” e collegata all’omicidio di Melania Rea.

Per ben due anni in mezzo il PM, uomo di riconosciuta indipendenza e di alto rigore, sopportò pesanti attacchi dal punto di vista professionale e privato. Il Magistrato riscontrò in prima persona, durante il periodo di residenza presso la cittadella militare della Cecchignola, comportamenti ed attività “non normali”, venendo a conoscenza di un mondo “sotterraneo, sconosciuto, poco chiaro, ambiguo, fumoso”.

LEGGI ANCHE:

L’incendio a casa Ferraro

Ferraro sporse denuncia immediatamente nel Novembre 2008 subito dopo aver proceduto all’ascolto di registrazioni audio relative a sei mattine e due pomeriggi che prospettavano una “situazione ambientale” inquietante.

“Ebbi dichiarazioni conformi che la disegnavano a grandi linee, e feci ascoltare l’audio sia ad un ufficiale di P.G. particolarmente qualificato, che ad una psicologa incaricata tramite un avvocato che ritenevo di fiducia, psicologa cui avevo conferito il compito di un sostegno esterno e affiancamento alle persone da me ritenute vittime dirette o indirette”.

Proseguiva ancora il Magistrato:

”Dall’ascolto attento emergevano attività già indicate nella conferenza ma, più in particolare, la possibilità di individuare uso di sostanze, tecniche o procedure verbali a prima vista inquadrabili come volte al condizionamento dei soggetti che li ricevevano. Tutto ciò in un contesto veramente anomalo, fatto di numerose persone di varie età, che sfruttavano una posizione di soppesabile assoggettamento della persona che abitava nell’appartamento oggetto di intercettazione”.

Un anno dopo, nel 2009, il terrazzo di casa del magistrato subisce uno strano incendio. Il giorno dopo Ferraro viene raggiunto da una proposta di TSO.

Da quel momento il Magistrato subì pressioni, intimidazioni indirette e inviti ripetuti a tacere.

Melania Rea e il magistrato

Il Magistrato notò una donna simile a Carmela Rea nei corridoi della Procura di Roma alle 19 di una sera. A questo seguì la sospensione per quattro mesi, voluta dal CSM, “per gravi motivi di salute”. Tra l’altro proprio per quanto riguarda la dichiarazione fatta dal PM su Melania Rea pare trovi riscontro con una dichiarazione rilasciata da un’amica di Melania, Imma Rosa, la quale aveva sostenuto che la donna dopo aver scoperto la relazione extraconiugale del marito con una collega di lavoro, aveva in un primo momento pensato al suicidio e successivamente pensato di denunciare pubblicamente la storia dei due amanti.

Ludovica Perrone, l’amante di Parolisi, confermò di aver ricevuto minacce telefoniche da Melania. Ancora. Un magistrato di Teramo e un ufficiale dell’arma di Teramo, che si sono occupati del caso Melania Rea, sono stati entrambi vittime di due attentati incendiari ai danni delle loro vetture, realizzati alle cinque di mattina del 20 Novembre. Pochi giorni prima era stata acquisita la testimonianza dettagliata del magistrato Paolo Ferraro.

Il programma “MK-ULTRA”

In sostanza Ferraro era convinto che il programma “MK-ULTRA” non era stato abbandonato negli anni ’70, come sostenuto dalla CIA, ma ripresa negli anni ’90 e chiamato “PROGRAMMA MONARCH”.

ùLo schema è semplice: vengono prese civili che hanno sofferto o stanno soffrendo, si drogano o gli vengono fatte torture psicologiche da psichiatri e tramite un codice questa persona andrà ad esempio a consegnare droga. Ferraro è sempre stato convinto che Melania Rea fosse stata vittima del “PROGRAMMA MONARCH”.

Stessa esperienza che proprio il Magistrato aveva trovato nella sua casa nel 2008 con l’amica fissa e permanente che alla Cecchignola fungeva da controllo e condizionamento. Il Gip Giovanni Cirillo ipotizzò che Melania Rea avesse scoperto che in caserma si stavano conducendo questo tipo di esperimenti e che ne fosse stata vittima prima della gravidanza. Dopo la nascita della figlia, sempre secondo il Gip, pare ne stesse elaborando il ricordo. Paolo Ferraro ci confermò in questa intervista le sue teorie mai contestate fornendoci dati e ricostruzioni.

In una delle sue ultime dichiarazioni affermò che Falcone e Borsellino furono uccisi per conto dello Stato.

“Una moglie di un personaggio di sinistra non gestirebbe gli archivi di Gelli” spiegava Ferraro. “Dobbiamo ribaltare la differenza tra sinistra e destra verso il basso e creare una contrapposizione diretta con i poteri forti. Tra chi sta dalla parte dell’uomo, dello stato sociale, di una economia a dimensione d’uomo, di una moneta che non indebita e non impoverisce. Di lì caste, oligarchie, poteri forti e chi cerca di rimanere in sella mentre la crisi del sistema va avanti”.

“La sciocchezza della trattativa Stato-mafia”

“La mafia fu incaricata di far fuori Falcone e Borsellino. Si tratta di poteri criminali riferibili alla massoneria, agli oligarchi”.

Paolo Ferraro è morto d’infarto il 16 Gennaio 2022.

Di tutto il materiale di Ferraro rimane il sito internet in cui ha caricato migliaia di documenti (http://www.paoloferraro.it/).

2 pensiero su “Paolo Ferraro, il giudice lasciato solo che ha denunciato gli affari sporchi della magistratura”
  1. IMMENSA TRISTEZZA, GRANDE UOMO VOLA LIBERO DRITTO ALLA VERA FONTE PIU’ NESSUNO PUO’ FARTI MALE . # https://youtu.be/j0DVLihaNzg MAGISTRATO PAOLO FERRARO a FIRENZE su FORTETO: COLPIRE LA PEDOFILIA DI CASTA le attività organizzate criminali di questa gente vuol dire colpire al cuore un pezzo della strategia.
    Il Forteto una sorta di piccolo laboratorio sperimentale coperto politicamente, finanziato economicamente , tenuto nascosto ma talmente tanto dallo stato italiano che è stato dalla corte di giustizia europea condannato. Poi è uscito tutto… mà non è uscito ancora abbastanza .
    Il forteto e come la cecchignola, il ricatto della pedofilia la violenza sui minori uno strumento studiato dagli apparati dello stato una sorta di cultura per poter ricattare deviare, coperto da apparati massoni magistrati democratici e magistrati legati al partito comunista italiano e al vecchio partito dei comunisti italiani come il pericoloso psichiatra luigi sono dentro questa scelta devastante infiltrazione di un progetto deviato che si è svolto a distruggere la gente i bambini la famiglia i minori , un progetto deviato che sta distruggendo la democrazia. la casta politica che tiene in piedi la nazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segnalaci la tua notizia