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Palermo: lotta dura contro il Comune che sgombra il canile

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“Nella solita indifferenza e nel silenzio dei media asserviti a chi decide cosa l’opinione pubblica debba sapere e cosa no, questo è ciò che in queste ore sta avvenendo presso il canile municipale di Palermo. Un canile lager da sempre passato dalle mani di amministrazioni rivolte solo ed esclusivamente a farne macchina caccia soldi, attraverso appalti truccati ed illeciti di ogni tipo, mai rivolto al benessere degli indifesi”.

Le parole sono quelle di Rosalinda La Barbera, volontaria che ieri ha contestato duramente, insieme ad altri cittadini, quello che stava accadendo.ì davanti i suoi occhi.  

“I volontari da anni denunciano gli atti e i soprusi che si perpretano all’interno di questo inferno, nonché l’assenza totale di un comune che MAI interviene alle segnalazioni di cani investiti, abbandonati o maltrattati, facendo si che il fenomeno randagismo a Palermo è ad oggi divenuto una enorme piaga dilagante sulle spalle dei soli volontari allo stremo delle forze fisiche, psicologiche ed economiche”.

Una situazione pesante, insomma, quella del canile di Palermo. Soprattutto perché, come sempre accade in certe situazioni, ci sono di mezzo soldi. Tanti soldi.

In ballo, però, ci sono soprattutto le vite di settecento cani randagi: per questo la lotta fra Comune di Palermo e associazioni animaliste sullo svuotamento del canile municipale di via Tiro si è fatta dura. Molto dura.  

“È una questione economica. Ho mandato in cortocircuito un sistema su cui contavano molte associazioni animaliste che sull’accoglienza degli animali hanno creato un business stimato in 920mila euro all’anno”.

A dirlo è Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. In sostanza, da un lato c’è il Comune che vuole ristrutturare il canile attraverso dei lavori aggiudicati nel 2012 e mai iniziati perché la struttura è sempre piena di animali, dall’altra le associazioni animaliste che ottengono denaro per accogliere nelle loro strutture i cani quando in via Tiro a Segno si raggiunge la capienza massima.

“Si tratta di 2.080 euro all’anno per ogni cane, per tutta la durata dell’accoglienza che in molti casi dura anni — conferma il dirigente comunale Gabriele Marchese — Un giochetto che questa amministrazione sta rompendo, e il trasferimento di questi cani con un contributo una tantum di 480 euro va in questo senso”.

La protesta degli animalisti è continuata con il picchetto di una cinquantina di attivisti davanti al canile.

“Il Comune ogni anno dava loro 200mila euro per gestire il canile, che ora è affidato agli operai dell’azienda partecipata Reset, all’interno del contratto di servizio e dunque con un notevole risparmio per le casse comunali” aggiunge Marchese.

Dunque, il 3 aprile l’area sarà pronta per essere consegnata alla ditta vincitrice dell’appalto da 2 milioni di euro finanziati con fondi nazionali. Il Comune per svuotare il canile in poco tempo ha pubblicato un avviso di interesse per l’adozione diretta dei cani con un incentivo una tantum di 480 euro.  

I manifestanti ce l’hanno con la responsabile dell’associazione Aivac, Chiara Notaristefano, che ha dato la disponibilità ad accogliere 100 cani in due strutture private a Ragusa.

“Non c’è il parere delle aziende sanitarie di Palermo e Ragusa e l’associazione non è iscritta ad alcun albo regionale come prevede la normativa. Così si rischia di non avere più la tracciabilità degli animali, che finirebbero in una destinazione ignota”, si legge nella diffida presentata al sindaco Orlando dall’ufficio legale del Nucleo operativo italiano tutela animali (Noita).

Ogni volontario si è battuto con forza e con sforzi immensi affinché da quel canile lager ogni santo mese uscissero circa 20 cani, affidati in adozione con amore e dedizione a famiglie disposte” aggiunge ancora La Barbera.

 
Secondo gli animalisti l’appalto di 2.000.000 di euro è ricaduto proprio sotto campagna elettorale e i “110 cani vengono “affidati” con compenso dai fondi comunali di EURO 480,00 A CANE, ad una associazione presieduta da una nota trafficante di animali pluri denunciata per illeciti tra i più vergognosi.”

Perché dare i cani in adozione e pagare 480 euro quando i volontari se ne occuperebbero gratuitamente? 

“Alla richiesta dei volontari su quale sia la sorte di questi animali, (dove vanno??) nessun esponente del Comune risponde” precisa ancora La Barbera. 

Appunto: dove vanno?

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