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Palermo: arrestato ex consigliere di Fratelli d’Italia coinvolto in mafia e voto di scambio

Palermo: arrestato ex consigliere di Fratelli d'Italia coinvolto in mafia e voto di scambio

I carabinieri hanno eseguito l'arresto dell'ex consigliere comunale di Palermo, precedentemente affiliato a Fratelli d'Italia, Mimmo Russo.

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I carabinieri hanno eseguito l’arresto dell’ex consigliere comunale di Palermo, precedentemente affiliato a Fratelli d’Italia, Mimmo Russo.

L’esponente politico, noto per essere stato un punto di riferimento per i lavoratori precari a Palermo, è stato accusato, tra l’altro, di associazione esterna, traffico di voti tra politica e mafia, estorsione aggravata e corruzione in violazione dei doveri ufficiali. L’indagine è stata condotta sotto la guida della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia.

Russo e Marchese

Insieme a Russo, sono coinvolti nelle indagini Gregorio Marchese. Quest’ultimo descritto dal giudice per le indagini preliminari come una figura chiave associata al politico e figlio di Filippo Marchese, un noto criminale della famiglia mafiosa di Corso dei Mille, e il consulente aziendale Achille Andò. Entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari e affrontano accuse di corruzione ed estorsione. Le indagini sono state condotte dai carabinieri.

Russo, è stato consigliere comunale dal 2001 al 2022. Ha cambiato più volte fazione politica nel corso degli anni, passando da Alleanza Nazionale all’Mpa, quindi ad Azzurri per l’Italia e infine al movimento Palermo 2022 che supportava Leoluca Orlando. Infine l’approdo in Fratelli d’Italia. Secondo l’accusa, Russo avrebbe abusato della sua posizione pubblica per il proprio vantaggio personale.

Russo è stato anche identificato come punto di riferimento per i lavoratori precari a Palermo.

Durante le campagne elettorali, avrebbe promesso e facilitato l’assunzione di mafiosi e dei loro familiari presso supermercati Conad o cooperative finanziate con fondi pubblici. Avrebbe anche offerto il suo ufficio Caf per il rilascio di permessi di prova a condannati per reati di mafia, consentendo loro di evitare il carcere.

Le accuse nei confronti di Russo includono anche l’accettazione di promesse di voti da parte del boss mafioso Sandro Diele durante le elezioni regionali del 2012, in cambio di denaro e altri favori. Per le elezioni comunali del 2022, Russo avrebbe cercato di ottenere un pacchetto di voti da Achille Andò. ‘intermediario sarebbe stato Gregorio Marchese, in cambio di favori futuri per le imprese di costruzione associate a Andò.

Le indagini

L’indagine che ha portato all’arresto di Russo è scaturita da intercettazioni riguardanti un gruppo imprenditoriale coinvolto nella costruzione di centri commerciali. Si è scoperto l’esistenza di un comitato d’affari che si occupava della realizzazione di un ipermercato a Palermo, con Russo che agiva come mentore politico del gruppo, cercando di facilitare l’approvazione del progetto in cambio di favori personali e politici.

Oltre alle prove raccolte dalle intercettazioni, le testimonianze di una decina di collaboratori di giustizia hanno contribuito a incriminare Russo. Testimoni, provenienti da diverse zone di Palermo, hanno riferito di come Russo avesse utilizzato denaro. Benzina e posti di lavoro come strumenti di scambio per ottenere voti dalle organizzazioni criminali locali.

Russo è stato il primo consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Palermo, e ha ottenuto l’adesione al partito nel 2017 dopo la sua elezione con la lista Palermo 2022. Nonostante ciò, alle elezioni comunali del 2022 non è stato rieletto. Attualmente fa parte del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia.

L’arresto di Mimmo Russo segna un’ulteriore tappa nelle indagini sulla corruzione e il traffico di influenze tra politica e criminalità organizzata a Palermo.

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