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Ospedale di Chieti: scatta l’indagine l’interna dopo la nostra inchiesta. Chiodi:”Fatto deprecabile”

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“Un’indagine interna per appurare se quanto accaduto ad un’anziana paziente del reparto di oftalmologia dell’ospedale di Chieti corrisponda a verità”. È la nota diffusa nel pomeriggio dal Commissario alla Sanità e governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi dopo il nostro servizio

La richiesta è stata inoltrata al direttore generale della Asl, Zavattaro, alla luce di un episodio riferito da fonti di stampa” dichiara Gianni Chiodi. “Secondo quanto riportato – prosegue Chiodi – ad una donna in attesa di un intervento all’occhio, sarebbe stato detto che l’operazione non era possibile a causa dell’assenza di un farmaco. Affermazione in seguito corretta dallo stesso personale paramedico. Non so come siano andate le cose – sottolinea Chiodi –  se si sia trattato di un disservizio , di un episodio di scarsa professionalità o peggio di un atteggiamento strumentale. Quello che è certo è che simili comportamenti non sono ammissibili e per questo voglio che sia fatta piena luce su quanto accaduto all’ospedale di Chieti. Si tratta di condotte che, se confermate, farebbero prefigurare infedeltà nei confronti del proprio mandato professionale. Un fatto deprecabile”.

LA NOSTRA INCHIESTA

Ieri mattina abbiamo pubblicato un reportage in cui abbiamo evidenziato alcune questioni. Prima fra tutte le dichiarazioni rese dal personale infermieristico del reparto oftalmologico dell’ospedale di Chieti ad alcuni pazienti e ad Antonio Del Furbo che ha condotto l’inchiesta:“Non abbiamo disponibilità del farmaco e non credo che questa mattina ci arrivi. La vedo molto dura”.

Le gravissime affermazioni in merito a dei pazienti, tra cui una 75enne che abbiamo seguito per tutta la mattinata, che erano in attesa di iniezioni. La signora entro tale giornata avrebbe dovuto assolutamente fare la puntura come prescritto dal medico del reparto di oculistica.

A metà aprile alla donna era stata diagnosticata, in seguito ad una fluorangiografia retinica una “ipofluorescenza da emorragia intraretinica associata ad iperfluorescenza precoce e progressiva associata a fenomeni di diffusione da Cnv classica”. In pratica l’occhio rivela le immagini completamente sfocate e scure per un’emorragia del capillare della retina. La diagnosi, leggo dalle carte, è stata fatta presso il Centro regionale di eccellenza in oftalmologia in cui è direttore Leonardo Mastropasqua. Referto firmato oltre che dal medico responsabile anche da quello specializzando, dottoressa Alessandra Mastropasqua, figlia del direttore. 

Adesso la politica si è mossa e ne siamo più che soddisfatti. Ora attendiamo che Francesco Zavattaro accerti il più rapidamente possibile cosa sia accaduto mercoledì mattina nel reparto del nosocomio chietino. Con la salute delle persone non bisogna scherzare perché i deboli hanno pagato abbastanza. Nessun direttore, medico e personale infiermeristico deve permettersi di giocare sulla pelle degli anziani. 

La politica ha fatto la sua mossa. Ora attendiamo le mosse del manager dell’Asl Chieti-Lanciano-Vasto che, almeno per una volta, potrebbe approfittare di essere vicino alle esigenze della famosa ‘povera gente’.

ZdO

 

 

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