Un trentenne di origine afghana ha ucciso 50 persone in un locale gay. I sospetti di un attentato per terrorismo sono stati fugati nel giro di poche ore quando l’Isis ha rivendicato l’attacco.
Lunedì notte, in un night di omosessuali a Orlando, negli Usa, Omar Seddique Mateen ha fatto fuoco nella folla uccidendo una cinquantina di avventori e ferendone altrettanti. Un testimone che è riuscito a fuggire ha filmato col cellulare la sparatoria con la polizia, in cui il killer è morto.
Nel video si vede la sparatoria in diretta ripresa da un telefono cellulare davanti al Nightclub-Pulse una discoteca punto di riferimento dei Gay.
Il killer inizia a sparare sia contro il soffitto sia contro la folla che balla sulla pista. Le persone vicino al bar riescono a fuggire ma in molti rimangono dentro.
A quel punto il giovane si barrica nel locale e trattiene per tre ore diverse persone. Una decina di agenti intervengono per cercare di sbloccare la situazione e alle 5 di mattina, la polizia su twitter riferisce che Omar è morto.
Le vittime della mattanza sono 50 e 53 i feriti.
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La rivendicazione
I jihadisti, che hanno lodato il killer, hanno diffuso un video:
“Possa Allah accogliere l’eroe che lo ha fatto e ispirare altri a fare lo stesso”.
Il killer, ucciso dalla polizia, lavorava come guardia privata per la sicurezza. Era divorziato e aveva un figlio di tre anni. Un attimo prima di entrare nel locale per la strage aveva telefonato al 911 dicendo all’operatore che giurava fedeltà al leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi.
“Omar era uno di noi”
Ha aggiunto al comunicato l’agenzia dell’Isis, Amaq:
“L’attacco che ha avuto come obiettivo un nightclub per omosessuali a Orlando in Florida e che ha causato oltre 100 tra morti e feriti è stato opera di un combattente di Isis”
Il giovane risiedeva a Fort Pierce, in Florida. Era nato a New York ed era già noto all’Fbi: era tra la lista delle cento persone sospettate di essere simpatizzanti dell’Isis.
La tecnica di attacco è stata simile alla strage di Bataclan di Parigi. Una serata allegra che si trasforma in tragedia.