La vicenda delle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, a distanza di 41 anni, continua a scuotere il panorama giudiziario e l’opinione pubblica.
Orlandi-Gregori. Oggi, grazie a tre indagini in corso – una condotta in Vaticano e due presso la Procura di Roma – si aprono nuovi spiragli di verità in una storia tanto intricata quanto tragica. Il mosaico di eventi, finalmente, sembra acquisire una forma più definita: pezzi con volti, nomi e cognomi stanno lentamente trovando il loro posto, svelando persone coinvolte a vari livelli in un gioco più grande di loro, a volte anche inconsapevolmente.
Avvisi di garanzia
Un investigatore – come riporta il Corriere – ha descritto questa fase come “delicatissima”, suggerendo l’imminente possibilità di avvisi di garanzia. L’accelerazione nelle indagini è stata innescata dalle audizioni di fronte alla commissione parlamentare d’inchiesta, alcune delle quali hanno evidenziato reticenze evidenti, e dalle nuove perizie foniche condotte dal tecnico Marco Arcuri. Questi esami hanno identificato senza ambiguità Marco Accetti come il principale telefonista dei sequestratori, l’uomo che nel 2013 consegnò un flauto riconosciuto come quello di Emanuela e si autodenunciò come parte di una “fazione” contraria a Papa Wojtyla.
Accetti e il cerchio magico
Accetti, insieme al suo cosiddetto “cerchio magico” di complici o confidenti, è ora al centro delle indagini. Questo gruppo, composto principalmente da donne tra i 60 e i 70 anni, era all’epoca dei fatti formato da giovani tra i 18 e i 26 anni, alcune delle quali legate sentimentalmente a Accetti. La loro presenza nel caso Orlandi-Gregori sembra essere stata più di una semplice coincidenza. La complessità del coinvolgimento di queste figure rende la caccia ai responsabili una sfida ancora più intricata per gli investigatori.
Le perizie vocali hanno rivelato una somiglianza tra la voce di Accetti e quella di altri interlocutori chiave nelle telefonate legate ai sequestri, con una compatibilità superiore alla soglia del 55%, confermando la sua implicazione diretta. Inoltre, testimonianze come quella di Giuseppe Calì, barista in via Nomentana, hanno portato alla luce la presenza di Accetti nel locale prima della scomparsa di Mirella, suggerendo un piano meticolosamente orchestrato.
Gli altri protagonisti
L’inchiesta coinvolge ora altri individui vicini a Accetti, come Gabriella B., che ha ammesso un coinvolgimento attivo, e Patrizia D., che invece attacca pubblicamente “l’uomo del flauto” ma potrebbe aver avuto un ruolo più significativo di quanto lei stessa ammetta. Ogni nuovo dettaglio svelato contribuisce a dipingere un quadro di complicità e intrighi che travalicano le semplici ipotesi di sequestro.
Anche Katy Skerl, giovane strangolata nel 1984 e il cui caso è collegato alla vicenda, emerge come possibile parte del “cerchio magico”. Nuove testimonianze suggeriscono che Katy, probabilmente coinvolta suo malgrado, potrebbe essere stata eliminata per il suo ruolo o per aver minacciato di tradire i suoi complici.
Le attuali indagini, guidate dai pm Stefano Luciani ed Erminio Amelio, sono ora orientate a identificare eventuali altri soggetti implicati, cercando di ricostruire i collegamenti che potrebbero portare ai mandanti. Mentre alcune figure come Sonia De Vito continuano a mantenere un rigoroso silenzio, aumentando i sospetti sul loro coinvolgimento, le nuove rivelazioni potrebbero finalmente portare alla luce la verità nascosta dietro queste scomparse.
Quarantuno anni dopo, la speranza di fare chiarezza su una delle storie più oscure e drammatiche della cronaca italiana sembra più viva che mai. Con tre inchieste giudiziarie aperte e l’attenzione di una commissione parlamentare d’inchiesta, la verità e la giustizia per Emanuela, Mirella, Katy e tutte le altre vittime potrebbero non essere più un miraggio.