Tra gli anni ’50 e ’70, migliaia di bambini europei nati fuori dal matrimonio furono etichettati come orfani e affidati a nuove famiglie americane. Un sistema che, secondo una recente inchiesta di CBS News, si fondava su una rete di inganni e segreti.
Orfani per forza: il programma di adozioni internazionali della Chiesa Cattolica. Al centro della vicenda c’è il libro The Price of Children di Maria Laurino, che getta luce su uno degli episodi più oscuri della Chiesa Cattolica del ventesimo secolo.
Contesto storico
Il contesto in cui prese piede il “Programma Orfani” risale al secondo dopoguerra. A quell’epoca l’Europa, gravata dalla necessità di ricostruzione e dalla povertà, lasciava poco spazio per i figli di madri non sposate. In un’epoca in cui la morale cattolica condannava duramente la nascita fuori dal matrimonio, queste giovani madri venivano spesso spinte a partorire in segreto. E per poi affidare i loro bambini a istituti religiosi. La Chiesa Cattolica, approfittando di questa vulnerabilità, avviò un programma che trasferì migliaia di bambini oltreoceano. L’istituzione ecclesiale tagliò i legami con le famiglie di origine e dichiarandoli, di fatto, orfani.
Come raccontato da Laurino, questo programma trovò un alleato nella legge americana, che a quei tempi riconosceva come orfani anche i bambini con un solo genitore. Grazie a questa normativa, la Chiesa poteva facilmente far ottenere visti ai piccoli e collocarli in nuove famiglie negli Stati Uniti. Monsignor Andrew Landi, figura chiave del progetto, utilizzò la sua posizione per organizzare queste adozioni, collaborando strettamente con la burocrazia vaticana e raccogliendo la domanda crescente di cattolici americani disposti ad adottare bambini. Secondo Laurino, la Chiesa percepiva un compenso per ogni bambino adottato, e quando Papa Pio XII benedisse i primi bambini che lasciavano l’Italia, il programma si estese rapidamente, con migliaia di bambini coinvolti.
Il caso di John Campitelli
Il caso di John Campitelli, uno dei bambini adottati, è emblematico di questa tragica storia. Nato in Italia come Piero, Campitelli fu trasferito in America, e solo dopo decenni riuscì a scoprire la verità sulla sua adozione. La madre, che aveva affidato temporaneamente il figlio all’istituto, non aveva mai firmato documenti per l’adozione internazionale. Campitelli, dopo lunghe ricerche, ha ricostruito come la Chiesa avesse dichiarato falsamente che era stato abbandonato alla nascita, alterando il suo certificato e cancellando ogni traccia della sua origine italiana. “La mia vita era una menzogna – afferma Campitelli – mia madre sapeva dove fossi, ma la Chiesa ha cancellato il suo nome dai documenti, tagliando ogni legame”.
Madri ingannate
L’indagine di Laurino ha portato alla luce casi simili, in cui le madri venivano ingannate e convinte che i loro figli fossero morti o abbandonati. Spesso i documenti per l’adozione venivano firmati da dottori o avvocati all’insaputa delle donne. L’inchiesta ha rivelato che almeno 3.700 bambini italiani furono adottati in America, e molti di questi non erano realmente orfani.
Il libro di Laurino, e l’inchiesta che ne anticipa i contenuti, riporta alla luce un capitolo oscuro che solleva interrogativi sulla condotta della Chiesa Cattolica. E su quanto il “Programma Orfani” abbia influito sulle vite di migliaia di famiglie. Le testimonianze di coloro che, come Campitelli, stanno ancora cercando di ricostruire le proprie radici, rivelano un sistema che ha violato la fiducia e ha infranto il legame fondamentale tra madre e figlio. Il tutto in nome di una morale che oggi appare profondamente distorta.