Onorevoli intoccabili: "noi liberi di muoverci". Floridia e D'Angelo (M5S) chiamano la Casellati. E la Cunial porta gli agenti in tribunale
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Dopo che alcuni parlamentari sono stati fermati e controllati dalle forze di polizia, alcuni onorevoli si sono risentiti e hanno persino minacciato denunce nei confronti degli agenti. Sulla vicenda si è scomodato persino il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. 

La parlamentare che si è fatta la Pasquetta al mare

Il tesserino di deputati e senatori utilizzato, dunque, come “tessera di immunità”

Capofila della battaglia sull’immunità parlamentare il leghista Claudio Borghi, che ha chiesto aiuto ai presidenti di Camera e Senato. “Ho notizia – argomenta stizzito Borghi – di deputati e senatori fermati dalla Polizia.Vogliamo cortesemente ribadire che un parlamentare ha il diritto di potersi muovere per tutto il territorio nazionale perché è parte integrante del suo ufficio?”.

Il caso Cunial

Interessante, insomma, l’accostamento “territorio-ufficio” anche perché è stata la stessa valutazione fatta dall’ex grillina, Sara Cunial, beccata dalla municipale sulla via di Ostia, direzione mare. “Sono una parlamentare e nell’esercizio delle mie funzioni sto andando al mare” aveva detto agli agenti la Cunial. “Era mio diritto e dovere stare nel Comune di Roma, dove sono arrivata in anticipo rispetto ai lavori d’aula e, venendo dal Veneto, ho il diritto di alloggiare dove voglio e spesso, per motivi di sicurezza, cambio” ha spiegato sulla sua pagina Facebook. Precisando, orgogliosa, di non aver ricevuto alcuna multa, contrariamente a quanto era stato detto. “Non è vero che sono stata multata dai vigili, mi hanno solo fermata per un controllo a Ostia. Eppure non hanno perso tempo a divulgare i miei dati sensibili alla stampa. Un fatto gravissimo, che non mancherò di denunciare a chi di dovere”.

L’intervento della Casellati

Il presidente del Senato è intervenuto dopo che all’inizio delle festività pasquali due senatrici del M5S, Barbara Floridia e Grazia D’Angelo, erano stati identificati a Messina. I due deputati, in procinto di imbarcarsi, varcare lo Stretto, e raggiungere Roma, avrebbero poi partecipato ai lavori parlamentari. Identificati degli agenti attraverso la Questura, sono stati fatti passare. Ma l’identificazione è risultata indigesta per le due senatrici, che hanno chiamato in causa la seconda carica dello Stato.

“Trovo inaccettabile che due senatrici, sottoposte a regolare controllo di polizia mentre si stavano recando a Roma per partecipare ai lavori del Senato, siano state oggetto di segnalazioni dalla Questura di Messina e Roma, nonostante avessero dimostrato di essere parlamentari” dice la Casellati. “Il governo – ha aggiunto – faccia piena chiarezza, perché non sia ostacolata un’attività che ha fondamento costituzionale”. Reprimenda che ha scatenato la reazione del sindacato di polizia Fsp: “Dalla presidente del Senato messaggio negativo e diseduticativo all’opinione pubblica: i poliziotti italiani fanno il loro dovere, è stato un normalissimo controllo”.

Di admin

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