Le minacce alle forze dell’ordine sono comparse stamattina a Roma, il giorno dopo l’uccisione di Davide Bifolco, il diciassettenne colpito a morte da un carabiniere durante un inseguimento nel rione Traiano a Napoli. Manifestazioni annunciate a Roma e Napoli.
“Sbirri assassini pagherete anche Napoli”, recitava una delle scritte trovata intorno alle 9 sul muro di viale Carlo Felice, in zona Esquilino. La tragedia che si è consumata ieri ha, come accade quando di mezzo ci sono uomini delle forze dell’ordine, aspetti inquietanti. Dalla ricostruzione fatta dai carabinieri il giovane, in motorino con altri due, non si sarebbe fermato all’alt. Quindi l’inseguimento perché sarebbe stato riconosciuto un 23enne ricercato per aver violato i domiciliari. Lo scooter avrebbe urtato la gazzella permettendo la cattura di uno dei tre ragazzi. Sempre secondo l’Arma il carabiniere avrebbe sparato a Bifolco perché scappato a piedi.
Per quale motivo il carabiniere spara a Bifolco se il ricercato non era lui?
La famiglia del ragazzo ucciso riferisce invece che l’auto dei carabinieri avrebbe speronato lo scooter che proveniva in senso contrario. A quel punto il colpo di pistola che avrebbe raggiunto il cuore di Davide.
Sullo scooter non c’era un latitante ma un amico di Davide
Il ragazzo si chiama Vincenzo D’Ambrosio e poco fa ha dichiarato di essere stato lui a sedere sullo scooter con Bifolco. “Sono incensurato” dichiara “e siamo scappati perché non avevamo l’assicurazione. La volante ci ha rincorso – continua- ci ha buttati per l’aria. Io per la paura sono scappato. Il latitante non c’è, sono io che sono scappato. Io lo sto dicendo, ma a chi lo devo denunciare, ai Carabinieri?”
Ilaria Cucchi:”Davide Bifolco come Bernardino Budroni”
Ilaria Cucchi affida a Facebook un suo pensiero sulla morte di Bifolco:”Il film si ripete. Mentre i Magistrati assolvono, i proiettili di Stato continuano a centrare il cuore delle persone. Sempre proiettili accidentali, sempre traiettorie micidiali ma rigorosamente casuali. Se il povero Bernardino Budroni è stato processato e condannato da morto, dallo stesso giudice che ha poi assolto colui che comunque gli ha sparato, quale sarà il destino di Davide? Quale sarà il fango che gli verrà gettato addosso? Quanto vale per lo Stato italiano la vita dei suoi cittadini?”.
Antonio Del Furbo