I dati Istat pubblicati mercoledì mostrano che nel mese l’occupazione è scesa toccando quota -13mila occupati rispetto a settembre.
Disastro lavoro, Istat: ad aprile, maggio e giugno persi mezzo milione di posti
Il dato deriva da un calo per uomini (-51mila), dipendenti a termine e indipendenti non compensato dall’aumento registrato al contrario per le donne (+38mila) e i dipendenti stabili.
Il tasso di occupazione e quello di disoccupazione rimangono stabili, rispettivamente al 58 e al 9,8%. In contemporanea si registra un calo degli inattivi, cioè coloro che smettono di cercare un posto perché scoraggiati. Aumenta il tasso di disoccupazione tra i giovani, che arriva al 30,3%. Le ore pro capite effettivamente lavorate, sul complesso degli occupati, sono pari a 35, livello di 0,8 ore inferiore a quello registrato a ottobre 2019.
Rispetto a febbraio 2020, scrive l’Istat, l’occupazione è ancora inferiore di oltre 420mila unità e rimane più elevato sia il numero dei disoccupati sia quello degli inattivi. Rispetto all’ottobre 2019 si contano 473mila occupati in meno, di cui 381mila a termine. La diminuzione coinvolge uomini e donne di qualsiasi età, dipendenti (-319mila) e autonomi (-154mila), con l’unica eccezione degli occupati over50, che crescono di 45mila unità per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di un punto.
Nel trimestre agosto-ottobre 2020, il livello di occupazione è superiore dello 0,5% rispetto a quello del trimestre precedente, registrando un aumento di +115mila unità. Aumentano anche le persone in cerca di occupazione (+5,1%, pari a +120mila), mentre calano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni. Tutti dati che precedono i nuovi lockdown locali iniziati a fine ottobre.