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Siamo fortunati noi italiani ad averlo in parlamento. Sono ancora più fortunati gli abruzzesi che possono persino vantarsi di averlo eletto. Dopo gli attacchi all’America, questo fungo andato a male, è “desideroso di sviluppare relazioni di amicizia con altri Paesi”. 

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Siamo fortunati noi italiani ad averlo in parlamento. Sono ancora più fortunati gli abruzzesi che possono persino vantarsi di averlo eletto. Dopo gli attacchi all’America, questo fungo andato a male, è “desideroso di sviluppare relazioni di amicizia con altri Paesi”. Ad una condizione però: che rispettino la sovranità della Repubblica democratica popolare della Corea. Il fusto nordcoreano cercherebbe, quindi, complici e non amici. Complici che, ad esempio, accetterebbero alcune delle sua “azioni politiche” che noi, poveri umani incivili, chiamiamo omicidi. Il fungo atomico dell’intelligenza mondiale, infatti, ha fatto fucilare Hyon Song-woi sua ex fidanzata. La donna era stata arrestata ad agosto con altre undici persone che, come lei, facevano parte di due gruppi musicali: Unhasu Orchestra e Wangjaesan Light Music Band. Il regime li ha accusati di pornografia perché, pare, si sarebbero fatti fotografare mentre facevano sesso. Tre giorni dopo sono stati tutti messi a morte, secondo le fonti. I familiari delle vittime, secondo la prassi comune in Corea del Nord, dove le famiglie sono ritenute collettivamente responsabili per i reati commessi da uno dei loro membri, sono state inviate nei campi di lavoro da dove potrebbero non uscire mai più. Hyon e Kim Jong-un si erano conosciuti dieci anni fa e sono stati fidanzati prima di conoscere i loro attuali partner. Qualche giorno fa, il 12 dicembre, questo rotolo di grasso, ha fatto fucilare lo zio, Jang Song-thaek, con l’accusa di crimini contro il partito. “Il nostro partito ha preso misure ferme per sbarazzarsi della sporcizia faziosa che aveva impregnato il partito – ha detto nel discorso di fine anno – . La nostra unità si è centuplicata e le linee del partito e della rivoluzione si sono consolidate purgando questa fazione antipartito e antirivoluzionaria”. Ammazza che paura. 

La guerra atomica di Kim

E proprio nella sua apparizione televisiva, come augurio del nuovo anno, il virgulto della virilità maschile ha agitato la minaccia di un «disastro nucleare» nella penisola coreana nel caso si dovesse arrivare ad una nuova guerra. Non solo. Nel caso, ha avvertito, gli Stati Uniti non ne uscirebbero indenni. Immagino la paura di Obama. Quindi ha proseguito:”È tempo di porre fine agli abusi e alle calunnie utili solamente a fare del male. Noi cercheremo, con vigore, di migliorare i legami Nord-Sud”. Poi il paninaro della Nord Corea ha tuonato:”nubi nere della guerra nucleare galleggiano costantemente sulla penisola coreana. Se la guerra dovesse tornare nuovamente su questa terra, essa comporterà un enorme disastro nucleare e gli Stati Uniti non ne saranno risparmiati”. Gli Stati Uniti, per fortuna, mantengono a tutt’oggi un contingente di 28500 militari in Corea del Sud. Eppure, secondo Robert Carlin, un collaboratore di “38 North”, un progetto di US-Korea Institute della John Hopkins University, Kim starebbe facendo passi concreti verso un seppur minimo accenno di collaborazione tra le due Coree. I media statali hanno riferito Martedì che Kim ha guidato su un impianto di risalita presso la stazione sciistica Masik , un progetto pubblico ampiamente pubblicizzato in cui il Nord si aspetta fino a 5.000 sciatori al giorno nel 2014. L’attenzione del dittatore è tutta rivolta ai grandi progetti: dalla stazione sciistica ai parchi di divertimento, fino all’assegnazione di case popolari. “Quest’anno dovremmo aprire un nuovo periodo di prosperità nella costruzione. È un progetto importante per infondere felicità e motivazione  a tutte le persone” ha concluso. 

Razzi, il salvatore

Sulla pagina del più grande senatore degli ultimi 150 anni appare una notizia sconvolgente:”Il Senatore Antonio Razzi è riuscito a portare la compagine calcistica Nord Coreana alla scuola calcio di Perugia: Lo sport veicolo per il dialogo e la pacificazione”. Senza offendere Kim direi: ammazza. Razzi ne ha centrata un’altra di occasione portando il buon nome dell’Abruzzo nel mondo. Ora rimarrebbe solo da spiegargli che Perugia è in Umbria e non in Abruzzo. “La Corea del Nord assomiglia molto alla mia Svizzera, per questo l’apprezzo. Le persone sono precise quando si danno gli appuntamenti. E poi c’è una pulizia per le strade, molto molto pulite”. Queste le prime parole di razzetto al ritorno da Pyongyang quest’estate. “Io non credo che nella Corea del Nord non ci siano i diritti umani, io ho visto che si può tranquillamente uscire e andare dove uno vuole apprezzare” ha aggiunto. Senatore Razzi, una preghiera allora. Veda se è il caso  di far ragionare Kim e non fargli buttare bombe a destra e a manca. Poi, se è d’accordo, ci faccia invadere così da avere anche noi strade pulite, gente puntuale e tanto turismo. Ci conto.

Antonio Del Furbo



 

 

 

 

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