Sarà che il governo potrebbe avere vita breve, certo è che la maggioranza mette all’ordine del giorno il punto sulle nomine d’anticipo. Si dovranno riposizionare gli uomini ai vertici di sette società partecipate dal Tesoro.
Colossi dell’Energia, come Enel ed Eni, della finanza, come Poste Italiane ed Mps, delle infrastrutture, come Terna ed Enav, della difesa (Leonardo). Sette aziende che valgono oltre 160 miliardi di euro a Piazza Affari e che raggruppano un centinaio di poltrone tra consiglieri, amministratori delegati e presidenti. Per evitare ritardi che potrebbero mettere a rischio la continuità delle gestioni aziendali.
“Manuale Cencelli”
I partiti della maggioranza (Pd, M5s, Italia Viva, Leu), si sono accordati stabilendo che il deposito delle liste da cui saranno scelti i nomi dovrà anticipare i termini di legge previsti dal codice civile per i rinnovi degli organi sociali, pari a massimi 25 giorni prima della convocazione dell’assemblea degli azionisti. I partiti vorrebbero accordarsi entro 40 giorni dalle assise dei soci.
Le scadenze dei vertici
Le assemblee delle sette partecipate pubbliche con vertici in scadenza hanno una data. In ordine di tempo, Mps il 6 aprile, Poste Italiane il 16 aprile, Terna il 27 aprile, Enav il 5 maggio, Eni il 13 maggio, Enel il 14 maggio, Leonardo in data da definire tra il 6 e il 20 maggio. Dunque, entro l’estate arriveranno le nomine per tutte.
Il dossier Monte dei Paschi
Il dossier più importante è quello che riguarda Monte dei Paschi dove in attesa dell’assenso di Bruxelles alla cessione del pacchetto di 10 miliardi di euro di crediti deteriorati, la maggioranza par essere determinata a favorire nuovi assetti di vertice al posto dell’ad Marco Morelli e della presidente Stefania Bariatti. A seguire, il 16 e il 27 aprile rispettivamente, sono in calendario le assemblee di Poste e di Terna. Verso la fine di marzo dovrebbe cadere poi la scelta dei nomi per l’ente aeroportuale Enav. Quelli di Eni ed Enel dovrebbero arrivare nelle assemblee del 13 e il 14 maggio.