Vicino al traguardo la nuova pace fiscale che il governo a guida Mario Draghi intende avviare fra qualche mese.
Pace fiscale
La data dovrebbe essere giugno. Come già anticipato nei giorni scorsi, si procederà con il saldo e stralcio di quelle cartelle esattoriali emesse dal 2015 e con un valore entro i 5 mila euro. Per le cartelle che superano quest’ultima cifra, sarà attuata una nuova forma di rottamazione, che permetterà di pagare il valore delle stesse in un biennio, senza calcolare interessi e sanzioni. In questo modo si agevola il lavoro di smaltimento extra da parte dell’Agenzia delle entrate.
In attesa di giugno, per allineare il calendario della nuova rottamazione, sarà consentita una proroga del pagamento delle rate dei piani di rottamazione in essere di due mesi. Via dunque i Ristori alle attività danneggiate dalle chiusure imposte dall’alto. Si pensa direttamente al sostentamento delle partite Iva a prescindere dai codici ateco. Dovrebbero pertanto rientrare nel provvedimento anche tutta una serie di professionisti che precedentemente erano rimasti esclusi dai vari ristori del governo Conte. Non si parlerà più del termine Ristori nel prossimo decreto che dovrebbe essere approvato in seguito al giuramento dei nuovi sottosegretari.
I nuovi indennizzi
Verrà considerato il calo di fatturato del 33% ma su base annuale (per tutto il 2020 rispetto al 2019). Per consentire ciò saranno impiegati i 32 miliardi ottenuti con lo scostamento approvato lo scorso 20 gennaio.
Per gli arretrati, la conversione in legge del Milleproroghe ha confermato la scadenza del 28 febbraio. Definitivamente tramontata l’ipotesi di un’ulteriore proroga al 30 aprile, che si riteneva sarebbe stata inserita all’interno del decreto Ristori 5 dal governo di Mario Draghi. Gli emendamenti sono stati respinti dalla Camera dei deputati, pertanto.
Riparte la macchina del Fisco
Da lunedì ripartirà dunque a pieno regime la macchina del Fisco, con una ripresa delle notifiche delle cartelle esattoriali e degli avvisi fiscali, oltre 50 milioni secondo l’Agenzia delle entrate.
Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato di stare attualmente lavorando ad un provvedimento che differirà il termine del 1 marzo 2021 per il pagamento delle rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio. Tale termine è riferito alle rate del 2020 ancora non versate a cui si aggiunge la prima rata del 2021 della rottamazione-ter.