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Sono 230 milioni gli euro che in 7 anni l’Unione europea ha mandato e che non sono stati utilizzato al meglio. 

Piani di utilizzo dei Fondi Europei fatti in maniera lacunosa e, tanto per cambiare, in maniera non molto chiara. Protagonista di questa mancanza è l’Abruzzo che, a differenza di 11 regioni italiane e tutte del centro nord, si è beccata una sfilza di richiami dal governo europeo. Tra i tanti quello per l’assenza di piani di intervento sul dissesto idrogeologico e sul rischio sismico. Ad essersene accorto il quotidiano on line Abruzzoindependent che ha monitorato la pagina 53 dell’inserto Norme e Tributi del Sole 24 Ore. 

Insomma, gli alluvionati e i terremotati che attendono risposte concrete per i loro territori non sanno che qualche burocrate non è in grado nemmeno di compilare dati, redigere piani e programmare il futuro. Mancano i grandi piani d’intervento e non c’è traccia di dati statistici su banda larga e altri settori strategici. Quasi 200 richiami della Ue sul piano FESR 2014/2020.

ZdO 

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