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Nei contatori dell’acqua si paga anche l’aria: ecco come chiedere un rimborso

Nei contatori dell’acqua si paga anche l’aria: ecco come chiedere un rimborso

La questione, che inizialmente potrebbe sembrare un’anomalia isolata, si rivela invece un problema strutturale legato alla gestione della rete idrica e alle inefficienze che la caratterizzano.

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Un lettore di Padova ha recentemente sollevato un tema che, per quanto possa sembrare curioso, coinvolge milioni di utenti in tutta Italia: i nuovi contatori dell’acqua, installati dall’azienda Etra nella sua zona, sembrano contabilizzare non solo l’acqua effettivamente consumata, ma anche l’aria presente nelle tubature.

Nei contatori dell’acqua si paga anche l’aria: ecco come chiedere un rimborso. La questione, che inizialmente potrebbe sembrare un’anomalia isolata, si rivela invece un problema strutturale legato alla gestione della rete idrica e alle inefficienze che la caratterizzano.

Il quesito del lettore: “Perché pago l’aria?”

Il caso è stato segnalato al magazine “Il Salvagente” da Rodolfo, un residente della zona di Padova, che ha posto il seguente quesito:

“L’ETRA ha installato negli ultimi 3 anni migliaia di nuovi contatori dell’acqua domestica. Ho scoperto che questi ‘girano’ anche con la sola aria presente nelle tubazioni, gonfiando le bollette. Ogni volta che il flusso d’acqua viene interrotto, i tubi si riempiono di aria e i contatori girano all’impazzata. Cosa si può fare per non pagare… l’aria?”

A rispondere è stata Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia, che ha confermato la presenza di aria nelle tubazioni come causa del problema. Masciari ha spiegato come questo fenomeno sia particolarmente frequente in caso di interruzioni nel flusso d’acqua, dovute a lavori di manutenzione o cali di pressione.

Come funziona il fenomeno

Quando le tubazioni si svuotano, per esempio durante lavori di riparazione o a causa di un’interruzione idrica, al loro interno si forma aria. Al momento della riattivazione del flusso, l’aria viene spinta attraverso i contatori, che la registrano come se fosse acqua. Il risultato? Consumi gonfiati e bollette più alte per gli utenti.

Masciari sottolinea che questa situazione non solo aumenta il costo apparente del consumo d’acqua, ma influisce anche sugli addebiti legati alla parte variabile della bolletta, comprese le tassazioni. Un segnale evidente di questo fenomeno è l’acqua biancastra che fuoriesce dai rubinetti, sintomo della presenza di aria nelle tubazioni.

Cosa fare per difendersi

La responsabile di Konsumer Italia consiglia ai cittadini di intraprendere azioni per contestare le fatture emesse in caso di consumi anomali.

“È necessario intimare al gestore il ricalcolo dei consumi e richiedere soluzioni strutturali, come l’installazione di valvole di sfiato lungo le linee idriche”, spiega Masciari.
Queste valvole, poste prima del contatore, permettono di eliminare l’aria dalle tubazioni, evitando che venga contabilizzata.

La denuncia del Comitato di Spoltore

Il tema non riguarda solo Padova. Il Comitato Cittadini di Spoltore Uniti per la Difesa del Diritto all’Acqua/Energia ha sollevato la stessa problematica durante un’audizione presso la Commissione di Inchiesta sull’Emergenza Idrica, presieduta dall’ex pentastellata Avv. Sara Marcozzi. Panfilo Marinucci, membro del comitato, ha spiegato come verificare se il proprio contatore registra consumi anomali.

“Per una verifica grossolana, potete controllare la differenza tra le letture al momento del riempimento di un serbatoio e la capacità effettiva del serbatoio stesso. Se utilizzate un serbatoio da 300 litri e il contatore segna un consumo maggiore, documentate tutto con riprese video e, se possibile, fate intervenire un tecnico di fiducia.”

La rete idrica italiana: un sistema in crisi

Il problema dei contatori che “girano a vuoto” è solo uno dei tanti sintomi di una rete idrica fatiscente, caratterizzata da perdite e frequenti interventi di manutenzione. Secondo i dati dell’Istat, oltre il 42% dell’acqua immessa nella rete si perde a causa di infrastrutture obsolete. Questa situazione non solo penalizza i cittadini, ma rende ancora più urgente un intervento strutturale per migliorare la gestione della risorsa idrica.

Un appello ai gestori e al governo

La soluzione al problema non può essere lasciata interamente ai cittadini. È fondamentale che i gestori si assumano la responsabilità di garantire un conteggio corretto dei consumi, adottando misure come l’installazione di valvole di sfiato e la modernizzazione della rete. Allo stesso tempo, il governo deve intervenire con normative chiare per tutelare i consumatori e promuovere investimenti infrastrutturali.

Un diritto da difendere

L’acqua è un bene essenziale e, come tale, deve essere gestita in modo trasparente ed equo. I cittadini hanno il diritto di pagare solo per ciò che consumano realmente, e non per inefficienze che ricadono sulle loro tasche. Se riscontrate anomalie nei consumi, non esitate a segnalarle e a richiedere un ricalcolo delle bollette: è il primo passo per difendere un diritto fondamentale

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