La cosca è quella dei Raso-Gullace-Albanese, già condotti in carcere a luglio del 2016, quando si scoprirono i loro interessi intorno ai lavori per la realizzazione della Torino-Lione e il progetto per la creazione di un movimento Sì Tav spinto dalla‘ndrangheta.
Oggi la Dia di Genova, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, sta eseguendo provvedimenti di sequestro per 15 milioni di euro. Tra i beni posti sotto sequestro ci sono quote di partecipazione e patrimonio aziendale di sette società, circa ventuno beni immobili, fabbricati e 36 terreni, numerosi conti correnti e beni mobili riconducibili alle società sequestrate in provincia di Reggio Calabria, Savona e Alessandria. Tutti riconducibili a Gullac e alla coniuge Fazzari, ma anche a Orlando Sofio e a Marianna Grutteria (entrambi in carcere).
Altro destinatario dei provvedimenti di sequestro di oggi è Orlando Sofio, ritenuto uomo di fiducia di Gullace col ruolo di referente piemontese, con incarico specifico di tenere i rapporti con la cosca Piromalli di Gioia Tauro, di reperire prestanome per l’intestazione fittizia delle attività imprenditoriali riconducibili e di curare gli interessi economici comuni con la cosca Gagliostro-Parrello di Palminell’ambito degli appalti per le pulizie in Calabria, nella produzione di lampadee nell’acquisto di autonoleggi in Lombardia.
Marianna Grutteria, in costante rapporto con Sofio, ha contribuito a rafforzare la cosca Raso-Gullace-Albanese espandendone la dimensione imprenditoriale attraverso la gestione occulta di imprese operanti in settori economicamente sensibili.