Ad andarci giù pesante è Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista.
“Il pronipote chieda almeno scusa per i crimini del bisnonno” dichiara Acerbo parlando del candidato alle europee per Fratelli d’Italia, Caio Giulio Cesare Mussolini,
“È vergognoso -aggiunge ancora il segretario- che il pronipote di Benito Mussolini invece di chiedere scusa per i crimini del bisnonno si dica orgoglioso del cognome che porta. E’ un modo implicito per fare apologia del fascismo. Evidentemente la Meloni lo ha candidato proprio per questo motivo”.
Dunque, Acerbo pone una serie di domande:“Si può andare orgogliosi del cognome di una brava persona non di un dittatore assassino che usò l’omicidio politico e la violenza squadristica per cancellare ogni libertà in Italia, che si rese responsabile di crimini contro l’umanità in Libia, Etiopia e nei Balcani, che fece uso di armi chimiche contro civili, che bombardò le città spagnole repubblicane, che si schierò con Hitler, fu complice dell’Olocausto, mandò centinaia di migliaia di giovani italiani verso la morte, che lasciò il nostro paese in macerie. La carriera di Mussolini è quella di un traditore del movimento operaio e socialista, che si mise a libro paga di industriali e latifondisti per schiacciare con l’assassinio e il bastone le classi popolari di questo paese. Di cosa va orgoglioso Caio Giulio? Delle coltellate a Matteotti e ai fratelli Rosselli, delle bastonate che uccisero Amendola e Gobetti, della galera in cui morì Antonio Gramsci? Degli eccidi delle Brigate nere e dei tedeschi in tutta Italia? Degli italiani morti nei campi di sterminio? Ci dica Caio Giulio, di cosa va orgoglioso?”.
A Caio Mussolini nei giorni scorsi è stato sospeso il suo account da parte di Facebook, probabilmente scambiato per un account che incitava all’odio e alla discriminazione a causa del suo cognome. “Il mio cognome a volte è stato un peso”, aveva detto Mussolini durante la conferenza di Fratelli d’Italia:“La mia famiglia è dovuta scappare due volte dall’Italia, la prima volta dopo le fine della guerra, la seconda negli anni di piombo”.
Mussolini è figlio di Guido, secondogenito di Vittorio Mussolini, che a sua volta era figlio del dittatore fascista. In Argentina nacque suo nipote, Caio Giulio Cesare, vissuto poi a lungo in Venezuela. In Italia è stato per alcuni anni ufficiale di marina, nel corpo dei sommergibilisti. Ha poi lavorato come manager per Oto Melara, per poi trasferirsi negli Emirati Arabi Uniti per conto di un’azienda livornese che produce piccoli sottomarini. Da qualche tempo Mussolini ha iniziato ad avvicinarsi alla politica.
Nel 2017 ha iniziato a frequentare Fratelli d’Italia e la sua leader Giorgia Meloni e ha rilasciato la sua prima intervista al Corriere della Sera, nella quale si capisce tra l’altro che i rapporti interni tra i discendenti di Mussolini non sono del tutto sereni.
E, proprio a riguardo del fascismo, Mussolini appare piuttosto ambiguo. “Mio nonno diceva che i fascisti erano quelli che avevano combattuto in quel periodo. Io lascerei la storia agli storici. Io penso che continuare a rivangare il passato sia un errore. Dobbiamo pensare che il fascismo è morto con Mussolini”. E cosa ne pensa dei movimenti esplicitamente neofascisti come CasaPound e Forza Nuova? Non lo sappiamo perché Caio Mussolini preferisce non rispondere. Ma riguardo all’eredità del suo bisnonno dice:“Non mi vergognerò mai della mia famiglia”.