Nomi eccellenti arrivano alla 67ma riunione del gruppo Bilderberg che, quest’anno, si terrà a Montreux, in Svizzera, dal 30 maggio al 2 giugno.
Insomma, nel gruppo più odiato dai complottisti quest’anno ci finisce, tra gli altri, anche il vicedirettore del Fatto Quotidiano Stefano Feltri. Un giornale che ha sempre sparato forti critiche contro l’establishment del Bilderberg.
“Contrariamente a quanto si può a tutta prima essere indotti a pensare, il gruppo Bilderberg non consiste in una società, né in una cospirazione: si tratta, invece, di un incontro privato tra potenti di tutto il mondo, che ricorre annualmente, a partire dal primo consesso, che avvenne nel 1954 presso l’Hotel Bilderberg della cittadina olandese di Oosterbeek” scriveva nel 2016 Diego Fusaro proprio sul Fatto. E spiegava che “Tale incontro annuale ha lo scopo di porre a confronto i potenti dell’èlite, uniti dall’ideologia neoliberista che li rappresenta e dalla volontà di porre in essere una rete atta a tutelare i loro interessi e a unire le istituzioni finanziarie.” Non molto tempo fa Gianluca Ferrara, Senatore M5s, sempre sul quotidiano di Travaglio precisava che “Nel totale occultamento dei mass media nostrani è cominciato a Chantilly, in Virginia, l’incontro annuale del gruppo Bilderberg.” E, aggiungeva, “questa cupola composta da banchieri, manager, politici, militari e giornalisti discuteranno su come perseverare con quel sistema neoliberista che permette a 8 persone di possedere una ricchezza pari a 426 miliardi di dollari, una somma equivalente a quella che hanno 3,6 miliardi di persone.”
Nell’anno del Signore 2019, però, pare che nessuno si sia accorto di questo appuntamento che minerebbe le fondamenta della democrazia occidentale. Eppure i potenti della terra si riuniranno dal 30 maggio al 2 giugno a Montreux in un luogo che non è ancora stato confermato e verrà comunicato soltanto due giorni prima.