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Milano: il poliziotto chiede di abbassare la musica e i romeni (abusivi) lo mandano in ospedale. E l’Aler fa finta di nulla

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La zona è quella di Barona, non propriamente tranquilla. E l’agente abita proprio lì, in un alloggio Aler di via Ovada.

Giovedì sera è stato assalito dopo essersi lamentato del volume troppo alto della musica ascoltata dalla banda di romeni. Dopo averlo accerchiato sul pianerottolo di casa hanno dato inizio al pestaggio. L’uomo è riuscito a fare ritorno al suo appartamento e a chiamare i soccorsi. Poco dopo sono giunti nello stabile i Carabinieri e un’ambulanza del 118. L’agente ha raccontato che “una famiglia di rom ha invaso l’alloggio di fianco al mio lo scorso agosto. Un uomo, una donna e tre bambini. Era vuoto da circa sei mesi, dopo il decesso di un anziano. Allora è cominciato l’incubo”. Il 28enne ha descritto come ogni giorno debba affrontare rumori, persone estranee che entrano ed escono dal palazzo, porte d’ingresso perennemente aperte.

Giovedì sera il poliziotto non ce l’ha fatta più e si è lamentato dei troppi rumori molesti provenienti dall’appartamento dei romeni. “Alle 21,30 ho incrociato alcuni degli occupanti sul pianerottolo e ho chiesto loro di abbassare un po’ il volume della musica e di urlare meno. Ne ho parlato con una donna, che si è mostrata disponibile, ma poco dopo sono usciti alcuni uomini ubriachi, uno in particolare era molto nervoso: senza nemmeno sapere cosa stessi chiedendo mi ha sferrato un pugno sulla spalla sinistra”. L’agente ha urlato e dopo il pugno sono arrivati gli sputi. Gli aggressori erano otto, tutti completamente ubriachi.  

I carabinieri del Nucleo Radiomobile sono subito giunti sul luogo. Purtroppo gli aggressori avevano fatto in tempo a guadagnare la fuga. La vittima è stata accompagnata all’ospedale San Paolo in codice verde. Poi dimesso con 5 giorni di prognosi. Il giovane è disperato, ha detto di aver informato più volte l’Aler della situazione insostenibile. Senza ottenere però risposta.

I romeni si sono allacciati in modo irregolare al contatore elettrico. Nel palazzo ci sono molte famiglie regolari con bambini che ogni giorno rischiano soprusi da parte di questi romeni.  

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