Milano, capitale dell’architettura contemporanea e simbolo di rinascita urbanistica, si trova ora al centro di un terremoto giudiziario senza precedenti.
Milano, città sotto sequestro: le inchieste aperte sugli abusi edilizi. La richiesta d’arresto per Stefano Boeri – archistar celebrato a livello mondiale per il Bosco Verticale – è solo l’ultima pagina di una storia intricata, fatta di sospetti, connivenze e presunte irregolarità edilizie. Da due anni, la Procura di Milano ha scatenato un’offensiva che sta smascherando quella che molti definiscono una rete di potere oscura, ben radicata nei gangli vitali della città.
Il sindaco Beppe Sala, sotto pressione, ha messo sul piatto persino le sue dimissioni per far approvare la legge “Salva-Milano”. La norma, approvata alla Camera, si è però arenata al Senato, con Fratelli d’Italia che valuta di affossarla definitivamente. Sala, da sempre sostenitore della crescita urbanistica della città, è ora al centro di un vortice di polemiche e accuse che rischia di travolgere la sua amministrazione.
La rete dei cantieri sotto inchiesta
Le inchieste della magistratura hanno già portato al sequestro di numerosi cantieri e palazzi in costruzione. I reati contestati spaziano dalla lottizzazione abusiva al falso in atto pubblico, fino al traffico di influenze illecite. Il filo conduttore? Nuove costruzioni spacciate per ristrutturazioni, aggirando norme e oneri urbanistici. Il risultato è un sistema che garantisce guadagni milionari a pochi eletti, lasciando la città priva dei servizi essenziali: verde pubblico, trasporti adeguati, scuole, e infrastrutture di base come le fognature.
Lo stesso Sala ha ammesso l’esistenza di almeno 150 cantieri con caratteristiche simili a quelle finite sotto la lente degli inquirenti. Ma ciò che emerge dai decreti di sequestro è ancora più inquietante: secondo il gip Mattia Fiorentini, ci sono “gruppi di pressione” che controllano le operazioni immobiliari più redditizie, escludendo chiunque non appartenga al sistema.
Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic): il caso Boeri
Uno dei progetti più discussi è quello della nuova Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. Stefano Boeri, insieme agli architetti Cino Zucchi e Pier Paolo Tamburelli, è accusato di turbativa d’asta e false dichiarazioni. La gara per il progetto, che dovrebbe sorgere entro il 2026 a Porta Vittoria, è stata viziata da presunti conflitti d’interesse: Boeri e Zucchi, membri della commissione aggiudicatrice, non avrebbero dichiarato legami con alcuni partecipanti poi risultati vincitori.
Le accuse si basano su documenti acquisiti nel 2023 e su nuove prove che hanno portato i magistrati a chiedere misure cautelari. “Sono sorpreso e turbato”, ha commentato Boeri, che si trova coinvolto anche nell’inchiesta sul progetto Bosconavigli, altro esempio di gestione urbanistica controversa.
Torre Milano: l’abuso travestito da ristrutturazione
Il caso della Torre Milano, un grattacielo di 82 metri in via Stresa, è emblematico. Gli imputati, tra cui imprenditori e funzionari comunali, avrebbero classificato il progetto come ristrutturazione edilizia anziché come nuova costruzione, ottenendo vantaggi sulle volumetrie e sugli oneri urbanistici. Il processo, che inizierà l’11 aprile, rappresenta il primo caso di abuso edilizio a Milano che approda in aula.
Scalo House: un maquillage giuridico
Altro progetto controverso è quello dello Scalo House, una maxi-area tra via Valtellina e via Lepontina. Qui sono state realizzate una residenza universitaria e due torri residenziali, tutte sotto sequestro. Secondo il gip, si tratta di una “lottizzazione abusiva cartolare”, camuffata per evitare il piano attuativo e ottenere volumetrie spropositate con minimi oneri.
Tra gli indagati figura Paolo Mazzoleni, assessore all’Urbanistica di Torino e firmatario del progetto. L’inchiesta punta il dito contro una gestione opaca e spregiudicata, dove il rispetto delle norme è stato sistematicamente aggirato.
Park Towers e Bosconavigli: il sistema Milano
Il progetto Park Towers, vicino al Parco Lambro, è un altro tassello di questa complicata vicenda. Gli inquirenti parlano di “operazione speculativa” a favore di privati, con costruzioni autorizzate come ristrutturazioni. Stesso schema per il Bosconavigli, complesso residenziale firmato da Boeri. Qui le irregolarità riguardano l’assenza del piano attuativo e l’altezza della struttura, che supera il limite consentito.
Il Giardino Segreto e Hidden Garden: il verde tradito
Nel quartiere Isola, il progetto Giardino Segreto è finito sotto sequestro per violazioni simili: edifici residenziali costruiti senza rispettare i vincoli urbanistici. Analogamente, l’Hidden Garden di piazza Aspromonte è stato al centro di un contenzioso giudiziario, con accuse di falsi permessi e decisioni discutibili della Commissione Paesaggio.
Milano, laboratorio di corruzione?
Ciò che emerge da queste inchieste è un quadro desolante. La città simbolo dell’efficienza italiana sembra essere diventata un laboratorio di corruzione e connivenze, dove gli interessi di pochi prevalgono sul bene comune. Le parole del gip Fiorentini descrivono una realtà preoccupante: gruppi di potere capaci di condizionare ogni aspetto dell’urbanistica cittadina, lasciando fuori chi non si piega alle regole del sistema.
Le responsabilità politiche e il futuro incerto
In questo scenario, le responsabilità politiche non possono essere ignorate. Il sindaco Sala, pur difendendo la sua visione di sviluppo per Milano, non è riuscito a impedire che il sistema degenerasse. La legge Salva-Milano, che avrebbe dovuto sanare alcune irregolarità, rischia di trasformarsi in un boomerang politico.
Intanto, la città resta ostaggio di cantieri sequestrati, progetti bloccati e un clima di sfiducia che si ripercuote su cittadini e investitori. Riuscirà Milano a risollevarsi? O resterà intrappolata nelle sue contraddizioni? Una cosa è certa: le ombre sul futuro della città non sono mai state così fitte.