La data è quella del 27 ottobre. È il giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio supremo della Difesa.
Il Consiglio “è presieduto dal capo dello Stato ed è composto dal presidente del Consiglio dei ministri, dai ministri per gli Affari esteri, dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze, della Difesa e dello Sviluppo Economico e dal capo di Stato maggiore della Difesa”.
Perché la riunione?
Nella riunione interverranno anche il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, il segretario generale della presidenza della Repubblica ed il segretario del Consiglio supremo di difesa. Al centro dell’incontro, come spiega il Quirinale ci sono alcuni punti.
1. Conseguenze dell’emergenza sanitaria sugli equilibri strategici e di sicurezza globali, con particolare riferimento alla NATO e all’Unione Europea.
2. Aggiornamento sulle principali aree di instabilità e punto di situazione sul terrorismo transnazionale. Prospettive di impiego delle Forze Armate nei diversi teatri operativi.
3. Prontezza, efficienza, integrazione e interoperabilità dello Strumento Militare nazionale. Bilancio della Difesa e stato dei programmi di investimento in relazione alla fluidità del contesto di riferimento e agli obiettivi capacitivi di lungo periodo.
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Convocare il Consiglio Supremo della Difesa rientra nelle facoltà del presidente della Repubblica che si effettua solitamente almeno due volte l’anno. Il presidente della Repubblica vuole sincerarsi delle attività riguardanti la sicurezza e la Difesa dello Stato.
Ovviamente l’attenzione sarà puntata sulla seconda ondata pandemica. La discussione, oltre conseguenze dell’emergenza sanitaria a livello della sicurezza globale, affronterà la possibilità di impiegare le Forze armate, e nella fattispecie l’Esercito, per garantire il rispetto del “coprifuoco” che da giovedì calerà sulle notti italiane, come da richiesta di alcuni governatori regionali. Verrà fatto il punto sull’attività delle Forze armate effettuata durante l’emergenza pandemica: voli sanitari dell’Aeronautica Militare, costruzione di ospedali da campo, attività addestrativa dei nuclei Nbcr.
All’inizio di ottobre il ministro dell’Interno, Lamorgese, aveva già previsto l’impiego delle forze militari. Una circolare venne firmata dal capo di gabinetto del ministro ovvero il prefetto Bruno Frattasi.
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Il 18 marzo scorso, in piena pandemia, scattò l’allarme per Esercito e forze dell’ordine in allarme per un piano contro i disordini. Allora, come oggi, si temeva che nelle regioni potessero svilupparsi disordini per via dell’escalation della pandemia. Negli ospedali, nei supermercati, nelle piazze. “Bisogna essere pronti ovunque e cercare di coinvolgere maggiormente i militari”, spiega una voce autorevole da Palazzo Chigi. “Senza allarmare la popolazione, ma senza farsi trovare impreparati per l’ennesima volta”.
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