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Massacri in caserma, Martinelli ex responsabile comunicazione M5S: “delinquenza è propria di chi nasce al Sud”

Massacri in caserma, Martinelli ex responsabile comunicazione M5S: "delinquenza è propria di chi nasce al Sud"

Il blogger ed ex responsabile della comunicazione alla Camera del M5S, Daniele Martinelli non ha dubbi: la delinquenza è caratteristica di chi nasce al Sud

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Dunque, sulla vicenda dei massacri alla caserma Levante di Piacenza le cose sono chiare. Almeno per Daniele Martinelli, blogger ed ex Responsabile dell’ufficio comunicazione alla Camera dei deputati di Roma del Movimento 5 stelle.

In un post, successivamente cancellato, Martinelli conduce un’analisi, a tratti delirante, sulla triste storia che ha portato all’arresto di dieci carabinieri e al sequestro di un’intera caserma. Com’è noto, le ipotesi di reato vanno dal traffico di droga all’estorsione e agli arresti illegali fino alla tortura: l’indagine avrebbe scoperchiato anni di illegalità. I presunti reati commessi partono dal 2017. Tutto è nato da un’indagine sul traffico e lo spaccio di stupefacenti, che vedrebbe fra i suoi esponenti di spicco un graduato dei carabinieri, in servizio presso la stazione Piacenza Levante. Il militare, sfruttando la sua divisa, avrebbe gestito un’attività di spaccio attraverso pusher di sua fiducia. Il carabiniere, inoltre, li avrebbe agevolati nella compravendita di grandi quantità di droga garantendo protezione in cambio di un tornaconto economico. Nelle trecento pagine di ordinanza sono descritti anche “arresti completamente falsati e perquisizioni arbitrarie”. “Non vi era non solo l’obiettivo di procacciarsi la sostanza stupefacente ma anche di sembrare più bravi degli altri” dimostrando un alto numero di persone arrestate. “Peccato – ha precisato il pm – che questi arresti si basavano su circostanze inventate e falsamente riferite al pubblico ministero di turno”.

Sequestrata caserma carabinieri di Piacenza per spaccio, estorsione e tortura

Ma non è finita qui. Nei giorni di Pasqua, la provincia di Piacenza è zona rossa per il Covid. Una città blindata. L’appuntato Montella ha una villa con piscina (“pagata 14 mila euro”) ed è solito organizzare festini a base di champagne da centinaia di euro. In pieno lockdown se ne svolge una, ma una vicina chiama i carabinieri. Questi però non solo si scusano con il “collega”, ma anzi fanno sentire la registrazione della telefonata al militare perché possa individuare chi ha fatto la segnalazione. Lo stesso Montella decide di cambiare auto e si reca da un concessionario in provincia di Piacenza. Sceglie un’Audi A4 usata, ma in buone condizioni. È in vendita per 21 mila e 500 euro, lui la vuole per 10 mila. Arriva sul posto con uno dei suoi spacciatori e pesta a sangue il titolare dell’autorivendita. Anche questo episodio è registrato dalle microspie.

I festini a base di coca con prostitute e trans nella casa con piscina dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Montella

È evidente che qui siamo davanti a fatti che, se confermati, risulterebbero gravissimi. Ma la domanda che in molti si stanno facendo -in primo luogo gli investigatori e i vertici militari- è come sia potuto accadere tutto ciò. A trovare la chiave di lettura, evidentemente, ci ha pensato Martinelli il quale, dopo l’elenco dei carabinieri responsabili delle trucide azioni, spiega:

“6 meridionali su 6. Ora qui nessuno dice che essere meridionale significa essere delinquente, ci mancherebbe. Va però ribadito che la predisposizione a delinquere e a fare del male, è solitamente propria di chi nasce, cresce e si forma al Sud. Del resto – aggiunge ancora Martinelli – la camorra, la sacra corona unita, la ‘ndrangheta o la mafia con i loro metodi di sangue e violenza, non sono propriamente associabili alle mentalità tipiche del Piemonte, della Lombardia o del Veneto. Nessun valtellinese ha mai sciolto un bimbo nelll’acido. Il siciliano Spatuzza sì.”

Poi conclude: “Ecco, sono questi i rudi metodi di un Sud arretrato dal quale proviene la stragrande maggiornazna di delinquenti che sporcano il prestigio delle istituzioni e di quella maggioranza di gente per bene e onesta che indossa la divisa con onore”.

E, comunque, “nessuno dice che essere meridionale significa essere delinquente”. Sia chiaro.

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