Si chiama Mario Turco e, oggi, rappresenta il potere. Fino a due anni fa era un anonimo commercialista pugliese. Turco era anche un ricercatore universitario a digiuno di politica.
Turco oggi è sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la grossa responsabilità di seguire in prima persona le partite più complicate, come quella dell’Ilva.
La rapida ascesa del professore
La storia del professor Mario Turco parte da Taranto, la città in cui il suo nome spunta conta molto perché al centro di una ragnatela di affari. Turco ha avuto la fortuna di essere preso in pochi giorni dai Cinque stelle per essere catapultato in Senato grazie al trionfo grillino a Taranto. Tre mesi fa, con il nuovo esecutivo, Conte lo sceglie per governare la delicata fase economica. Anche un uomo, perché no, da cui attendersi dedizione assoluta. Una figura di provata competenza in campo giuridico ed economico.
Turco, l’uomo con “pieni poteri”
Turco è un sottosegretario con in tasca un mandato molto ampio in materia di investimenti pubblici, di programmazione e sviluppo della politica economica. Come riporta L’Espresso, nel decreto di nomina si legge che “spetta a Turco il coordinamento di specifiche iniziative volte a fronteggiare situazioni straordinarie di crisi in ambiti territoriali locali”. Ruolo che gli attribuisce anche la facoltà di partecipare a tutti i tavoli istituzionali dove si discutono gli interventi nelle aree del Paese in difficoltà. In cima alla lista delle emergenze c’è l’Ilva.
Quando Cinquestelle e sottosegretario volevo la riconversione dell’Ilva
Pochi mesi fa i Cinque stelle hanno incamerato voti perché volevano chiudere il polo dell’Ilva. Obiettivo condiviso anche da Mario Turco era la riconversione economica dell’area di Taranto. Approdati al governo, però, il sottosegretario e il suo Movimento pare abbiano cambiato idea. Un piano gradualista che finisce per scontentare tutti: gli ambientalisti e i sindacati preoccupati per la sorte di migliaia di posti di lavoro.
L’uomo che sa come muoversi
Turco ha rapporto di lunga data con Luigi Sportelli, imprenditore collezionista di poltrone, approdato al vertice della Camera di commercio locale dopo avere a lungo presieduto Confindustria Taranto. E proprio il sottosegretario viene chiamato nel collegio sindacale di alcune società in qualche modo riconducibili a Sportelli.
L’elenco delle società in cui compare Turco
C’è la Oda, holding di famiglia di Sportelli, e la controllata Sincron, attiva nella produzione di software. Ci sono, poi, anche aziende a capitale pubblico come Agrimed e Distripark, entrambe partecipate dalla Camera di commercio. Il neo senatore grillino non ha rinunciato a questi incarichi neppure dopo l’elezione in Parlamento. E così, una volta al governo, si è trovato a promuovere interventi che coinvolgevano enti in cui era personalmente coinvolto come, appunto, le già citate Agrimed e Distripark. Società che avrebbero dovuto dare impulso a nuove attività destinate ad attutire le ricadute negative sulla città di un eventuale ridimensionamento dell’Ilva. Un obiettivo non di poco conto insomma. In realtà, entrambe sono rimaste inattive, ma con amministratori e sindaci per anni regolarmente retribuiti.
Agrimed e Distripark
La mission di Agrimed era la gestione di progetti di sviluppo in campo agricolo. Quella della Distripark, invece, era quella di gestire un centro logistico collegato al porto. I fondi pubblici destinati a finanziare l’iniziativa, circa 12 milioni, sono però bloccati per motivi burocratici. Oggi Turco, in veste pubblica di sottosegretario, ha annunciato che le due società verranno quanto prima dotate delle risorse necessarie per mettersi finalmente in moto. Il 28 ottobre, intanto, Turco ha lasciato il collegio sindacale di Agrimed, mentre compare ancora nell’organo di controllo contabile di Distripark.
La rete Turco
“Mi sono dimesso da tutti gli incarichi professionali appena nominato sottosegretario”, ha dichiarato Turco a L’Espresso. Il punto però è che a marzo dell’anno scorso il futuro senatore grillino, a dispetto del rinnovamento predicato dai Cinque Stelle, era un professionista ben introdotto nelle stanze del potere locale. Ottime anche le sue entrature a palazzo di giustizia, dove la cognata di Turco è giudice civile. Come spiega L’Espresso “Il fratello Angelo invece è notaio. In qualità di commercialista, il sottosegretario ha ricevuto numerosi incarichi di curatore fallimentare. Fa capo a lui anche una partecipazione del 22 per cento nella società di famiglia Terus, che a Taranto gestisce l’agenzia di assicurazioni della compagnia francese Axa.
I genitori del senatore, confermano i documenti catastali, possiedono un ingente patrimonio immobiliare: almeno una decina di appartamenti in palazzi del centro di Taranto, a cui va aggiunta una villa al mare nella stessa località balneare a pochi chilometri dalla città dove anche i due figli Mario e Angelo possiedono una casa.”