Si torna a parlare della Magliana, quel quartiere romano che ha fatto da teatro alla nascita della famigerata Banda della Magliana, una delle più temute organizzazioni criminali della Capitale.
Marcello Colafigli: l’ultimo della Banda della Magliana. È da qui che ricomincia la storia di Marcello Colafigli, oggi settantenne, che ha ricostituito un impero dello spaccio proprio nel luogo dove tutto ha avuto inizio. Colafigli, cofondatore della Banda insieme a Franco Giuseppucci, il leader carismatico, Maurizio Abbatino e Renatino De Pedis, non sembra aver perso il vizio.
Come si suol dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Marcello Colafigli, noto anche come “Marcellone”, ha ripreso il suo ruolo nel traffico di droga, un settore che aveva dominato con la Banda della Magliana dagli anni Settanta fino ai primi anni Novanta. Questo gruppo criminale aveva il controllo quasi totale del traffico di stupefacenti a Roma, lasciando un segno indelebile nella storia della criminalità italiana.
Colafigli, figura leggendaria della Banda, ha ispirato il personaggio di Bufalo nel famoso libro ‘Romanzo Criminale’. Recentemente arrestato, l’anziano delinquente ha dimostrato che non era disposto a lasciare il mondo del crimine. Secondo le indagini condotte dai carabinieri, dalla procura di Roma e dalla direzione distrettuale antimafia, Colafigli continuava a gestire un vasto giro di spaccio di cocaina, collaborando direttamente con i narcos sudamericani.
Nonostante fosse in regime di semilibertà, Marcello Colafigli non aveva mai realmente smesso di operare nel traffico di droga. Insieme a lui, altre 27 persone sono state coinvolte in questa operazione, con dieci di esse sottoposte alla misura della custodia cautelare in carcere, sedici agli arresti domiciliari e una all’obbligo di firma.
La Rete Criminale Internazionale
Le investigazioni hanno rivelato che Colafigli aveva stabilito solidi legami con esponenti della ‘ndrangheta, della camorra, della mafia foggiana e con gruppi albanesi inseriti in un cartello di narcos sudamericani. Marcellone riusciva a pianificare l’acquisto e la vendita di ingenti quantità di droga dalla Spagna e dalla Colombia, dimostrando una capacità organizzativa impressionante nonostante l’età e le restrizioni legali.
L’Operazione e gli Arresti
Le indagini, iniziate nel giugno 2020 dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma e coordinate dalla direzione distrettuale antimafia, hanno permesso di raccogliere prove schiaccianti contro questo sodalizio criminale. La rete gestita da Colafigli aveva radici non solo alla Magliana ma si estendeva anche al litorale laziale e oltre, con ramificazioni internazionali.
Il blitz finale è scattato all’alba di martedì 4 giugno, coinvolgendo le province di Roma, Napoli, Foggia e Viterbo. Le accuse contro le 28 persone comprendono reati di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, tentata rapina ed estorsione, ricettazione, possesso illegale di armi, e altri crimini gravi.
Conclusione
La vicenda di Marcello Colafigli rappresenta un ritorno alle origini per uno dei protagonisti più noti della malavita romana. Nonostante l’età avanzata e le misure di semilibertà, Colafigli ha dimostrato che il richiamo del crimine è difficile da ignorare. La sua storia, e quella della Banda della Magliana, continuano a essere un capitolo oscuro ma affascinante della storia di Roma.
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