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È uno di quelli che non le manda a dire l’onorevole del Partito democratico. “Essere così fa parte del mio carattere” dice. Poi aggiunge:“la democrazia italiana è ben salda”.

di Antonio Del Furbo

Marattin tiene a precisare che lui non conosce invidia se non per una categoria di persone: “quelle che hanno potuto conoscere personalmente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. La frase della sua vita:“l’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa” (T.Roosevelt). Il Capogruppo Pd, molto attivo sui Social, a volte con dirette anche con Maria Elena Boschi, ha le idee chiare sui temi sociali e politici dell’Italia. Dal settembre 2014 al marzo 2018 è stato Consigliere Economico del Presidente del Consiglio (prima Matteo Renzi, poi Paolo Gentiloni) e ha lavorato su molti dossier di finanza pubblica (tra cui la riforma delle regole fiscali per gli enti territoriali, l’introduzione dei fabbisogni standard e molti altri). Il 4 marzo 2018 è stato eletto alla Camera dei Deputati.

 

Onorevole, grazie per la disponibilità. Intanto vorrei chiederle: è soddisfatto di questa Leopolda?

“Moltissimo. Non mi aspettavo così tanta gente e così tanto entusiasmo.

 

Un aspetto che metterebbe in risalto?

“Ieri sera ho coordinato un tavolo (finanza pubblica). Fino a mezzanotte e mezza c’erano decine di persone con la voglia di discutere, capire, cambiare. Abbiamo dovuto spegnere le luci per mandarle via… mai vista così tanta partecipazione.

 

Parliamo per un istante della Proposta alternativa di Legge di Bilancio 2019-2021 presentata da Renzi e Padoan. I numeri sono interessanti, ma non crede che manchi un po’ “il sogno”, la narrazione, quello che, in pratica, ha permesso a Lega e 5 Stelle di arrivare al governo?

“Il ‘sogno’ è evitare di indebitarsi così tanto per buttare i soldi dalla finestra, come fanno M5S e Lega. Invece proponiamo di indebitarci un po’ di meno e spendere meglio: per rafforzare il sostegno a tutte le famiglie con figli (perché il barbiere con due figli ha bisogno dello stesso aiuto di un lavoratore pubblico, e al momento ne è sprovvisto), per far ripartire davvero l’economia con un shock fiscale (abolizione Irap e imposta di registro, quest’ultima misura in particolare per far riprendere il settore immobiliare) e per aumentare gli investimenti pubblici in sicurezza del territorio. Non so come lei definisca “sogno”, ma aiutare concretamente famiglie e imprese e far ripartire l’economia mi pare una visione sufficientemente ambiziosa e ampia. Se poi definiamo “visione” le scemenze di Di Maio sull’abolizione della povertà, allora….

 

Appunto, il governo. C’è veramente un pericolo “fascista” in Italia?

“La democrazia Italiana è sufficientemente forte per resistere a questo branco di cialtroni. Perché di cialtroni incompetenti si tratta. Niente altro“.

 

Mi perdoni se torno sulla questione della narrazione. Non crede che, dopo una prima fase che ha portato il Pd a vincere le elezioni e ottenere un successo anche alle Europee, il Partito non sia stato più in grado di comunicare al “cuore” delle persone?

“Che la strategia comunicativa del Pd non sia stata sempre adeguata, è fuori di dubbio. Ma che per avere una “visione” occorra sparare una serie di slogan (quando va bene) o balle spaziali (quando va male) che poi arrivati al governo ci si rende conto di non poter realizzare, beh, su questo ho molti dubbi.”

 

Lei sui Social è molto attivo e, se mi permette, le darei la definizione anche di “blastatore”. Spesso, seguendola, noto che su certi temi è molto diretto nel rispondere ai seguaci.

“Non è il mio modo di far politica, è il mio carattere. Sono abituato a dire le cose come stanno, senza troppi giri di parole. Probabilmente non è un pregio. Ma sono fatto così, e il carattere non si cambia alla soglia dei 40 anni.

 

Quali sono le difficoltà del Capogruppo Pd in Commissione Bilancio della Camera?

“Avere a che fare con dei sottosegretari all’Economia che in un Paese normale non potrebbero neanche passare la prima settimana di un corso base del primo anno, e che invece ti vengono a fare le lezioni con arroganza e indicibile incompetenza.”

 

Qual è l’emergenza primaria in Italia?

“Evitare che passi il messaggio che il M5S è nato per far passare: che per governare la cosa pubblica non ci sia bisogno di competenze, perché più ignorante sei più sei vicino al “popolo” contro le “élite”. La morte di molte democrazie è cominciata con messaggi del genere”.

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