“Amiche ed amici, vi ricordate i fatti di Seregno del settembre scorso?” chiede il senatore Mario Mantovani in un video postato sul profilo Facebook in relazione alla propria vicenda giudiziaria. L’ex braccio destro di Silvio Berlusconi prosegue leggendo la sentenza del tribunale di Monza:“trattasi di notizie di reato infondate”.
Mantovani parlando davanti ai giudici della Quarta sezione, e rispondendo al pm Giovanni Polizzi, ribadì che il suo nome “è stato ingiustamente accostato alla ‘ndrangheta”. Fatto confermato proprio il 26 marzo quando il gip di Monza dispose l’archiviazione per notizia di reato infondata.
Della vicenda ci siamo occupati nell’articolo “Lombardia e ‘ndrangheta: quando la giustizia procura danni alle persone” in cui abbiamo ricostruito i fatti giudiziari di Mantovani. E, proprio su questo articolo, Mantovani chiede a Zonedombratv una precisazione in merito:
“In relazione all’articolo, occorre precisare che il provvedimento di custodia cautelare del Sen. Mantovani, a differenza di quanto scritto, fu disposto dalla Procura di Milano nell’ottobre 2015 e non dalla Procura di Monza. Per la cosiddetta vicenda Seregno, che risale all’autunno 2017, il Sen. Mantovani fu oggetto di un avviso di garanzia; nel mese di marzo 2018 la Procura di Monza ha disposto l’archiviazione per ‘notizia di reato infondata'”.
Il senatore chiede rispetto anche alla stampa che non ha dato giusto risalto alle ultime vicende giudiziarie in cui si evince l’estraneità ai fatti contestati. Nessun giornale, spiega Mantovani, che all’epoca parlò di corruzione, concussione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio, oggi ha dedicato una riga agli ultimi sviluppi della vicenda.