Renato Brunetta e Stefano Patuanelli hanno litigato sul reddito di cittadinanza. “Con questo meccanismo – attacca il capodelegazione del Movimento – provate a stanare gli abusi, ma rischiate di colpire chi ha bisogno di questo sostegno. Lo rendete troppo difficile. In alcuni casi è quasi impossibile ottenerlo”.
Sulla Manovra 2022 contestata l’ipotesi di prevedere una contrazione dell’assegno dopo sei mesi, anche se nessun lavoro viene rifiutato dal disoccupato. “Non scherziamo – si arrabbia il berlusconiano più vicino a Mario Draghi – questo è già un compromesso”. Finirà con un’ulteriore limatura. Ma a costo di nuove, pesanti tensioni tra i grillini.
Tante le discussioni aperte nelle quattr’ore di riunione a Palazzo Chigi.
Il premier lascia fare al suo ministro dell’Economia, anche se ogni tanto interviene per mettere un punto, sedare una rivolta. Quella appunto sul reddito, viene siglato dopo una telefonata con Giuseppe Conte. È lo stesso, complesso contatto con l’ex banchiere centrale, in cui il capo del Movimento accetta quasi certamente di capitolare sul Superbonus al 110% e sull’abolizione del cashback.
È fuori dalla riunione del Consiglio dei ministri che la partita del reddito di cittadinanza genera le tensioni più aspre.
Intanto ci sono lotte interne al Movimento. Lo stato maggiore di Giuseppe Conte spara sulla manovra, la mette in discussione. Non solo per le novità sul reddito di cittadinanza, ma anche sul resto. I contiani mettono sostanzialmente in discussione anche l’atteggiamento dei ministri 5Stelle in Consiglio, giudicato evidentemente troppo remissivo. “Il governo uccide di fatto il Superbonus – attacca Riccardo Fraccaro, che di Conte è stato sottosegretario alla Presidenza – e con esso la ripresa economica”. E lo stesso dice Michele Gubitosa, neo-vicepresidente del partito. “La manovra – chiude il cerchio il ministro Federico D’Incà, rivendicando l’impegno in Cdm – ha una forte impronta dovuta al lavoro dei 5S”.
Non solo di reddito si dibatte.
Un duello si consuma attorno al bonus cultura per i diciottenni. Si ipotizza di ridurlo da 500 a 300 euro. Il premier, inoltre, lo vorrebbe legato all’Isee, in modo da differenziare studenti che provengono da famiglie più o meno abbienti. Non è un approccio condiviso da Italia Viva. E si oppone Dario Franceschini. Il ministro della Cultura discute con il premier, non è la prima volta e spesso è uscito sconfitto. Si spende per la misura, alla fine la spunta.
A fine giornata, Draghi incassa un risultato non di poco conto: porta a casa senza troppi danni l’approvazione della manovra da parte del consiglio dei ministri. Allo stesso tempo, non lascia sponde politiche a chi, nel sindacato, prova a spingere per lo sciopero sulle pensioni.
La Manovra
Nel testo entrato al Cdm si affronta anche il capitolo della cassa integrazione per i lavoratori di Alitalia commissariata. Con un pacchetto da quasi 400 milioni, si dispone l’estensione a tutto il 2023 e si rifinanzia il Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale. Prevista anche l’estensione al 2022 del rimborso dei biglietti con il fondo da 100 milioni già in funzione per il 2021.
Fondo per il taglio tasse da 8 miliardi
Sul taglio delle tasse manca l’intesa e così in manovra per ora nero su bianco ci sarà solo il fondo da 8 miliardi. A chi destinarli (Irpef, cuneo o contributi) sarà una scelta che si compierà in Parlamento durante l’esame nelle Aule di Camera e Senato. La bozza si limita a indicare due obiettivi. Il primo punta “a ridurre l’imposta sui redditi delle persone fisiche con l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive, da realizzarsi attraverso sia la riduzione di una o più aliquote sia una revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo”; il secondo punta a ridurre “l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive”.
Confermati i 2 miliardi di sgravi per le bollette: “Al fine di contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale nel primo trimestre 2022, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema”. Agenzia delle Entrate-Riscossione sarà incorporata all’interno dell’Agenzia delle Entrate: dal testo emerge l’accorpamento delle due agenzie (Ader ora è un ente strumentale delle Entrate) e la cancellazione dell’aggio sulla riscossione, prevedendo per il funzionamento del servizio una copertura di 990 milioni.
Riformati gli ammortizzatori sociali
Per la riforma degli ammortizzatori sociali, le risorse vengono cifrate in 4,5 miliardi di saldo netto (di cui 3 di indebitamento, come risultava dal Dpb). Tra i punti qualificanti della riforma c’è l’estensione ammortizzatori a imprese sotto i 5 dipendenti; la Cigs per tutti datori lavoro con più di 15 dipendenti a prescindere dal settore; la Naspi allargata a lavoratori discontinui, decalage parte dal sesto mese e dall’ottavo per i 55enni; gli ammortizzatori per i dipendenti del settore della pesca e per i marittimi, la disoccupazione per i collaboratori autonomi e co.co.co.
Superbonus alle villette con limite di reddito
Per quanto riguarda il Superbonus 110%, ci sarà una proroga (ma solo di sei mesi, per tutto il 2022) anche per le abitazioni monofamiliari ma con un tetto di Isee per i proprietari fino a 25mila euro e limitato quindi alle sole prime case.
Per i condomini la proroga sarà al 2023, con successivo decalage al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025. Confermati anche gli altri incentivi per la casa, dall’ecobonus al bonus verde a quello per il rinnovo dei mobili (però il tetto di spesa scende a 5mila euro).
Il bonus facciate sarà prorogato ma la percentuale scenderà dal 90 al 60% il prossimo anno. Ma anche su questo punto c’è ancora il pressing: “Per il Superbonus 110% deve essere chiaro che senza una conferma degli attuali incentivi a tutto il 2023 molti impegni contrattuali presi non potranno essere rispettati. Tanti cantieri, soprattutto quelli più complessi dei condomìni, rischiano di bloccarsi, con un conseguente aumento del contenzioso”, ha detto il presidente dell’Ance Gabriele Buia.
Famiglia
Diventano strutturali i 10 giorni di congedo obbligatorio per i papà, viene prorogato lo sconto per gli under 36 che acquistano la prima casa e arrivano fondi aggiuntivi per asili nido e scuole dell’infanzia. Sempre per l’abitazione dei giovani (tra 20 e 31 anni non compiuti con reddito non superiore a 15.493,71 euro), si prevede una detrazione del 20% sugli affitti della prima casa, per quattro anni, entro un limite di 2.400 euro.
Sempre ai giovani, in particolare 18enni, guarda la Carta elettronica per le spese culturali che rende strutturale il bonus Cultura introdotto nel 2016 ma introduce un tetto di reddito di 25mila euro annui.
Vengono stanziati 230 milioni l’anno per i 18enni residenti e in possesso di permesso di soggiorno. La Carta, il cui importo sarà fissato con decreto ministeriale, varrà per teatri, cinema, concerti, libri, quotidiani, musica e film, mostre, aree archeologiche e parchi, ma anche corsi di musica, teatro e lingua.
Decontribuzione per le lavoratrici madri
In via sperimentale per il 2022 sarà riconosciuto, nella misura del cinquanta per cento, l’esonero per un anno del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato a decorrere dal rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità e per un periodo massimo di un anno dalla data del rientro.
Contratto di espansione
Consente lo scivolo pensionistico fino a cinque anni favorendo il turnover, viene esteso agli anni 2022 e 2023 e per questi due anni “il limite minimo” dei dipendenti delle imprese scende a cinquanta, soglia per potervi accedere.
Sanità e impresa
Per la Sanità arriveranno altri 4 miliardi tra Fondo sanitario e fondi per i vaccini e farmaci anti-virus; della ricerca (altri 400 milioni) che sarà potenziata anche attraverso il Pnrr con il passaggio da 9mila a 20mila dottorati; e sarà rifinanziato anche il trasporto pubblico locale. Per le imprese, oltre 4 miliardi: ci saranno 2 miliardi per le infrastrutture e il Fondo di sviluppo e coesione, mentre altri 4 miliardi sosterranno gli investimenti privati. Tra le iniziative annunciate, la riduzione al 10% dell’Iva sugli assorbenti e il rinvio al 2023 di sugar e plastic tax.
Pir, i piani individuali di risparmio.
Il beneficio – che prevede la detassazione delle plusvalenze per chi ha detenuto questi investimenti per più di cinque anni – potrà essere applicato su 40mila euro investiti in un anno, contro i 30mila previsti in precedenza, e 200mila euro in cinque anni, contro i 150mila previsti in precedenza.
Fondo italiano per il clima
La bozza della manovra prevede un Fondo rotativo con una dotazione di 840 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 destinato “al finanziamento di interventi a favore di soggetti privati e pubblici, volti a contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nell’ambito degli accordi internazionali sul clima e tutela ambientale ai quali l’Italia ha aderito”.
Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO)
Viene incrementato, rispetto al 2021, di 250 milioni di euro per il 2022, di 530 milioni per il 2023 e di 750 milioni annui a decorrere dal 2024. Le risorse aggiuntive prevedono vincoli di destinazione oltre al reclutamento, come la valorizzazione del personale tecnico-amministrativo, l’integrazione dell’importo delle borse di dottorato, il cofinanziamento per le chiamate dirette, un incremento del finanziamento delle Scuole superiori a ordinamento speciale.
Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca
Viene, invece, incrementato di 90 milioni di euro per ognuno degli anni 2022, 2023 e 2024 prevendendo che una quota sia sempre destinata alla promozione dello sviluppo professionale di ricercatori e tecnologi e alla valorizzazione del personale tecnico-amministrativo. Per la prima volta, il riparto delle risorse viene legato ai risultati conseguiti dagli enti pubblici di ricerca nella valutazione della qualità della ricerca.
Fondo italiano per la scienza
Istituito con il decreto-legge Sostegni-bis, avrà una dotazione di 150 milioni di euro per il 2022, mentre arriverà a 200 e 250 milioni rispettivamente nel 2023 e 2024. Arriva infine il nuovo Fondo italiano per le scienze applicate con una dotazione di 50, 150 e 250 milioni rispettivamente per il 2022, il 2023 e il 2024.