“Una delle pagine più imbarazzanti della storia del Consiglio Comunale di Manoppello: niente pausa per la poppata del bimbo di una consigliera, ma pit-stop concesso per riempire le pance dei consiglieri.”
Così raccontano la vicenda le consigliere comunali Barbara Toppi e Antonella Faraone. La discussione era incentrata “sul piano delle alienazioni” e, ad un certo punto, “la capogruppo del gruppo consiliare ‘Futuro in Comune’ Katia Colalongo si è allontanata dall’aula con in braccio il piccolo Francesco, di appena 4 mesi, che reclamava il suo pasto.”
Nel frattempo la discussione è andata avanti fino ad arrivare al momento del voto. La minoranza, a quel punto, ha chiesto “di sospendere la seduta per dare la possibilità alla consigliera di finire di allattare e riprendere il suo posto”. Proposta che però è stata respinta dalla maggioranza. A favore si è espressa solo l’assessora Melania Palmisano che ha esclamato ‘Sono anch’io una mamma!’.
Ma Sindaco, Vicesindaco e Presidente hanno tirato dritto per la loro strada.
“Al momento del conteggio dei voti contrari” spiegano le consigliere “un altro dissidente si è aggiunto a noi: il consigliere Roberto D’Emilio, che dopo aver alzato la mano, l’ha subito riabbassata esclamando: ‘Mi dispiace ma non ce la faccio!’.
Tutti gli altri, hanno rigettato la proposta e, tra questi, anche l’assessora alle Pari Opportunità e alle Politiche Sociali Giulia De Lellis“.
“Poteva allattare su quella poltrona” ha esclamato il Sindaco Giorgio de Luca “indicando un divano impolverato in un angolo buio della stanza” e per poi aggiungere a voce più bassa “Se doveva allattare si poteva anche stare a casa!”. “Ce lo doveva chiedere lei!”, è stata invece la giustificazione del Presidente del Consiglio.
Tutto finito? Manco per nulla. Di lì a poco si è votato, questa volta a favore, per la sospensione della seduta per la pausa caffè.
E nessun consigliere maschio ha bevuto con il ciuccio.