Il maltempo sta flagellando il centro-Italia: due morti a Ladispoli, sul litorale romano, per via di due trombe d’aria. Forte preoccupazione per l’Arno in piena a Firenze, alto 4 metri agli Uffizi.
Molti i disagi per il maltempo nel centro Italia: l’Arno è in piena e già si contano le vittime nel Lazio.
Sarebbero, infatti, due le persone uccise dall’ondata di maltempo nell’hinterland romano, a nord del litorale romano: il primo è un 20enne immigrato morto a Ladispoli e il secondo un uomo di 61 anni deceduto a Cesano vicino al lago di Bracciano. Il giovane è stato colpito da un cornicione mentre l’uomo è stato schiacciato da un albero.
A Ladispoli una tromba d’aria ha sventrato una palazzina e scoperchiato tetti. Cinque persone sono finite in ospedale. Ad essere danneggiata anche la caserma dei carabinieri. Disagi si sono registrati nella stazione ferroviaria.
A Cerveteri, sempre sul litorale laziale, il forte vento ha infranto la vetrata di un ristorante e due persone sono rimaste lievemente ferite e trasportate dal 118 in ospedale. Colpita da un albero anche un’ambulanza a Ladispoli e un’auto a Fiumicino.
Roma già sta facendo i conti con i danni dopo il violento nubifragio. Molte le zone allagate e le strade interdette anche per gli alberi caduti a causa del vento come sul lungotevere all’altezza di ponte Mazzini. Sulla via Laurentina e sulla via Cristoforo Colombo e via Marmorata il traffico è andato in tilt per via dell’acqua alta. Chiusa via Ostiense, verso Piramide, nella corsia centrale. Allagamenti anche tra Portonaccio e la Tangenziale est e davanti alla Fao a piazza di Porta Capena.
Tromba a Osteria Nuova (Roma)
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A Firenze, agli Uffizi, l’Arno alle 15,30 ha raggiunto quasi quattro metri di altezza superando così la prima soglia (tre metri). La seconda soglia è stata, invece, superata (5.50 metri) in località Nave a Rovezzano, dove da un’ora l’altezza dell’acqua ha raggiunto 5.65 metri. Le abbondanti piogge hanno fatto arrivare l’Arno al livello della porta della società dei canottieri vicino al ponte Vecchio. Un’auto posteggiata proprio sulla rampa d’accesso dei canottieri a Ponte Vecchio è finita sotto acqua.
Ad Arezzo il ponte sul torrente Gavardello è crollato e cinque famiglie sono rimaste isolate. Il ponte è stato trascinato via dalla piena.
Nelle Marche le forti raffiche di vento hanno danneggiato la tensostruttura adibita a scuola dell’infanzia ad Arli di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), uno dei comuni del terremoto.
‘‘Una parte della copertura è saltata – ha riferito il sindaco Sante Stangoni -. Non bastava il sisma”. Lezioni sospese da domani ma si spera ”non oltre il 14 novembre”. Nella scuola ponte (quella in muratura è inagibile) vanno 135 bambini di asilo ed elementari. Una seconda struttura temporanea aprirà il 25 novembre nella frazione di Centrale.
‘‘Con la pioggia di queste ultime ore rischiamo di perdere l’affresco della Madonna in Trono di Paolo Da Visso nel Palazzo dei Priori, il Municipio. Si è salvato per miracolo dal terremoto perché le capriate della sala comunale sono crollate all’indietro, ma il maltempo può distruggerlo”.
A lanciare l’allarme è il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini: il paese è quasi tutto zona rossa, e fra i tesori d’arte in pericolo c’è anche il grande affresco di Paolo di Giovanni da Visso, pittore del 15mo secolo che ha lasciato opere nella Chiesa collegiata e nel palazzo del governo, ricostruito dopo un incendio nel 1477.
‘‘L’affresco è importantissimo per la nostra comunità – precisa Pazzaglini -, e l’intervento di recupero si presenta difficile: ci vorrebbe un elicottero, ma il movimento delle pale solleverebbe sabbia e detriti che potrebbero danneggiare l’opera”.
In Umbria il problema riguarda l’opera appena completata dalla basilica di San Benedetto, semi-crollata nel sisma. Ora, una trama di grandi teli in plastica resistente impediscono all’acqua di danneggiare ulteriormente travi, muri superstiti e le opere all’interno. Il maltempo sta battendo dalla notte scorsa il ‘cratere’ del Centro Italia e ciò rende difficoltosi gli interventi programmati. La pioggia contribuisce ad appesantire le macerie e i muri pericolanti, mentre fuori dai centri abitati può contribuire a causare frane e smottamenti sulla viabilità rimasta percorribile.
In Sardegna una tromba d’aria ha colpito il Nord e ad Alghero numerosi alberi sono stati sradicati e poi con il vento si sono schiantati su strade e case. La forza del vento ha attraversato la Nurra, provocato seri danni a Valledoria e Coda Rujna,lambito la zona di Nuchis, piccola frazione di Tempio Pausania dove è stata fatta evacuare l’abitazione di un’anziana.