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M5S: Rousseau, i garanti e il “giovane” Casaleggio

M5S: Rousseau, i garanti e il "giovane" Casaleggio

Il M5S è in subbuglio tanto che sulla scena è intervenuto anche Davide Casaleggio, pronto a lasciare il Movimento qualora diventasse partito

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A quanto pare, dunque, la realtà dei fatti, che in pochi avevano da tempo notato (anche io, eh), pian piano la stanno notando anche i vertici del M5S. Bene, meglio tardi che mai. In queste ore è in atto una vera e propria battaglia tra le anime del Movimento 5 stelle. La situazione si è scaldata con il flop (già previsto) delle elezioni ed è degenerata con un post di Davide Casaleggio sul Blog delle stelle.

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Sostanzialmente il “giovane” Casaleggio non ha aggiunto contenuti al dibattito ma lo ha semplicemente aperto. Meglio tardi che mai, appunto.

“In questi mesi ho ascoltato, osservato e riflettuto molto. Ora è arrivato il momento di prendere posizione” dice il presidente dell’Associazione Rousseau, Davide Casaleggio. E prende posizione contro l’ipotesi di trasformare il Movimento in un partito. Quel Movimento “nato proprio con alcune promesse agli iscritti e agli elettori che io non ho dimenticato e non posso sconfessare”, ricorda.

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Ora, dunque, per Casaleggio è il momento di svegliarsi. Evidentemente le decine di promesse non mantenute e gli altrettanti valori e principi rinnegati (doppio mandato per citarne uno) non erano bastate a Casaleggio per dare lo stop e allontanarsi dal Movimento. Non era bastata nemmeno la questione morale riferibile alle decine e decine di raccomandati sistemati tra le fila delle partecipate solo perché amici, mogli, mariti o figli di deputati e senatori.

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Per lui, però, il valore fondante del Movimento è “che non saremmo mai diventati partito, non solo come struttura, ma soprattutto come mentalità. Molti confondono la parola partito con una struttura organizzativa, ma in realtà è un’impostazione di potere. Il partito ha un gruppo di poche persone che decide tutto per tutti – spiega – Le liste elettorali, le nomine, i programmi, i supporti elettorali nelle diverse città. Nel Movimento invece il potere si esercita dal basso e si trovano tutti i modi per garantire la trasparenza e la condivisione delle scelte tra gli iscritti”.

Il coinvolgimento

Il partito – dice ancora – crede nella delega a un rappresentante, il Movimento nel coinvolgimento attivo del singolo partecipante il partito prende i finanziamenti pubblici, crea strutture stipendiate per ex eletti, non crede che ci siano limiti ai mandati parlamentari e crea strutture decisionali che esproprino i cittadini dal loro ruolo di indirizzo e di scelta. Il Movimento non ha paura della strada più lunga, si autofinanzia, crede nel rinnovamento generazionale, ha il suo fondamento nell’idea che la politica non debba diventare una professione. Per questo faremo tutto quello che è possibile per evitare che venga consegnato alla storia come il simbolo del fallimento delle promesse fatte e lavoreremo ancora di più per rilanciare quei valori che hanno reso il movimento quello che è”.

Un post che ha fatto imbufalire il Comitato di garanzia del M5s, composto da Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri. I tre chiariscono sul profilo Facebook ufficiale dei cinquestelle che Casaleggio non è autorizzato a usare il blog del Movimento per veicolare messaggi personali:

“Il Blog delle Stelle è il canale ufficiale del Movimento 5 stelle e Davide Casaleggio non ricopre alcuna carica nel Movimento 5 Stelle. Il post pubblicato in data odierna sul Blog delle Stelle a firma Davide Casaleggio rappresenta una sua iniziativa, personale e arbitraria, diffusa attraverso uno strumento di comunicazione ufficiale del Movimento 5 Stelle. Il fatto che il Blog delle Stelle sia gestito dall’associazione Rousseau non autorizza il suo presidente a utilizzarla per veicolare suoi messaggi personali non condivisi con gli organi del Movimento 5 Stelle. Il Movimento 5 Stelle siamo noi, tutti, non è appannaggio di qualcuno in particolare. Il Comitato di Garanzia del Movimento 5 Stelle”.

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Peccato che i tre del Comitato di garanzia non conoscono nemmeno come stanno in realtà le cose. E a ricordarglielo è proprio l’Associazione Rousseau: “in merito al comunicato del Comitato di Garanzia del MoVimento 5 Stelle pubblicato ieri su Facebook, si specifica che il Blog delle Stelle (come riporta anche la privacy policy del Blog) è il blog ufficiale sia del Movimento 5 Stelle che dell’Associazione Rousseau. Pertanto Davide Casaleggio, in quanto presidente dell’Associazione Rousseau, è pienamente titolato a pubblicare i suoi articoli sul Blog”.

Attenzione però: perché qui proprio l’Associazione, che fa fare una brutta figura agli eletti, conferma quello che noi scriviamo da tempo. C’è, in sostanza, una commistione, non sempre chiara, tra chi gestisce Rousseau e il Movimento.

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“Garantiremo – aggiunge infatti Casaleggio – le attività che verranno richieste dal capo politico del M5s, così come abbiamo sempre fatto con serietà e lealtà, per la realizzazione del percorso che il Movimento riterrà di voler fare, ma qualora, per qualche motivo, si avviasse la trasformazione in un partito, il nostro supporto non potrà più essere garantito, dal momento che non sarebbe più necessario poiché verrebbero meno tutti i principi, i valori e i pilastri sui quali si basa l’identità di un Movimento di cittadini liberi e il suo cuore pulsante di partecipazione che noi dobbiamo proteggere”.

Se Casaleggio era (ed è) un semplice fornitore di “servizi”, perché ha tenuto a precisare che il Movimento, nel caso non rispettasse più gli ideali in cui si riconosce, lui l’abbandonerebbe?

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Probabilmente Casaleggio ha in mente una nuova esperienza (politica o di partecipazione) tanto che, dice, “ci attiveremo affinché gli strumenti di partecipazione che abbiamo creato in questi anni siano a disposizione di tutti con un modello open source e saremo pronti a collaborare con tutti quei movimenti, associazioni e organizzazioni che come noi nel mondo vogliono dare voce alle persone e connetterle in processi innovativi finalizzati a risolvere problemi di grande impatto sulla società come quelli ambientali, economici o culturali.

Unirci a loro sarà l’occasione per trovare un nuovo modello di sostentamento per il futuro che consenta di poter continuare a garantire ai cittadini quello spazio gratuito e aperto di partecipazione che meritano e che qualcuno oggi forse vorrebbe cancellare venendo meno agli impegni presi”.

E ancora.

“Lavoreremo per una decentralizzazione, dando strumenti che rendano autonomi gli attivisti, che aumentino il loro potere decisionale, ma anche la loro responsabilità nella soluzione di problemi affinché le decisioni non siano accentrate in poche persone, ma distribuite – scrive ancora Davide Casaleggio – Ci impegneremo per studiare nuovi metodi di riconoscimento del merito, del valore e della qualità dei portavoce, affinché sia selezione di coloro che andranno a rappresentare la comunità non sia imposta dall’alto, ma rimanga aperta a tutti e continui a essere espressione dal basso. Continueremo a chiedere il rispetto delle regole, dei principi e il mantenimento della centralità dell’assemblea iscritti affinché non venga mai annullata e sostituita da segreterie di partito”.

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E la promessa. “Oggi è il 4 ottobre 2020 ed è San Francesco. Sono trascorsi 11 anni” dalla nascita del Movimento. “Qualunque cosa ci riserverà il futuro, questa idea di movimento proseguirà e si espanderà in ogni caso nei mille rivoli della comunità e Rousseau continuerà ad essere accanto a questa idea. In questi giorni difficili abbiamo ricevuto migliaia di email e messaggi dalle tantissime persone che vogliono aiutare il MoVimento e Rousseau. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere tutti i cittadini che vogliono aiutarci a mantenere in vita questo progetto, a migliorarlo sempre e che abbiano idee su come creare quegli spazi di confronto che oggi mancano. Saranno gli ‘ambasciatori della partecipazione’ diffusi in tutta Italia. Nei prossimi giorni daremo i dettagli. Noi siamo movimento”.

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Insomma, a confermare che fino ad oggi Rousseau non era un semplice fornitore è anche Sergio Battelli, deputato M5s e presidente della commissione Politiche Ue alla Camera. Battelli è finito nelle settimane scorse nella bufera mediatica per il suo curriculum. “Ci tengo a precisare che nel M5s tutti devono e possono essere messi in discussione. Non ci devono essere entità di cui non si può parlare” spiega Battelli. “Per quanto riguarda la nostra lettera (comitato garanti 5S ndr) noi non diciamo che i parlamentari devono gestire la piattaforma, come fa intendere Davide, il M5s deve prendere il know how di Rousseau e gestirlo con una struttura che dovrà essere democraticamente eletta dagli attivisti. Così l’Associazione diventerebbe un fornitore, continuando a sviluppare la tecnologia in sinergia con il Movimento. Non è vero che i gruppi parlamentari vogliono prendersi Rousseau“.

di Antonio Del Furbo

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