Un convegno occasione per una discussione sulla parità di genere e per presentare un corso di perfezionamento universitario
Vari i temi affrontati discussi nel corso del convegno “L’Unione europea e le donne work in progress”, tra i quali, il divario retributivo di genere, l’accesso alle posizioni di vertice nelle imprese, conciliazione famiglia/lavoro, difficoltà ad accedere sul mercato del lavoro. Al dibattito, organizzato e fortemente voluto dalla Consigliera di di Parità regionale Letizia Marinelli, hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi e l’europarlamentare Barbara Matera in qualità di vicepresidente della Commissione FEMM e Fabio Capani, Rettore dell’Unidav. L’appuntamento è stato anche un’occasione per presentare il Corso di perfezionamento universitario di “Esperto in politiche di parità”, iniziativa mirata a diffondere la cultura di genere nelle istituzioni culturali, sociali e politiche attraverso un’iniziativa specialistica a carattere formativo. Il corso, totalmente gratuito, è parte delle proposte formative dell’Università L. da Vinci, totalmente gratuito e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
«Se si va a vedere gli annali della comunità economica europea si comincia a parlare di pari opportunità ben nel 1957» afferma Fabio Capani «poi passano venti anni per cui questo deliberato rimane solamente traccia scritta e basta». Si arriva al 1974 anno in cui finalmente la comunità economica europea ha fatto molti passi avanti nell’ambito delle pari opportunità.
Il presidente Chiodi è «un convinto assertore delle politiche di parità di genere e delle quote rosa, con tutte le difficoltà che possono esserci, comprensibili e razionali». Una legge di questo tipo aiuta ad accorciare, secondo il governatore, la differenza di opportunità nella società tra uomo e donna.
Secondo Letizia Marinelli «il problema è proprio che noi abbiamo necessità di trovare quelle risorse che ci consentano di progettare delle azioni sul territorio che riescano finalmente a modificare effettivamente, praticamente quella che è la situazione delle donne». Quando si parla dei fondi si parla senza mezzi termini dei fondi strutturali, strumenti d’intervento gestiti dall’Unione europea per finanziare i vari progetti che vengono presentati alla Comunità europea. «Attualmente i fondi sono due: il FESR regionale e il FSE in ambito di fondo sociale europeo» ha aggiunto la dottoressa Marinelli.
«La parità tra uomini e donne» dice Barbara Matera «è uno dei principi fondanti dell’Unione europea, del diritto comunitario che è il valore di tutta l’Unione».
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