Luciano D’Alfonso: risponde a tutti. Tranne a noi.
Redazione
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Un D’Alfonso rilassato e tranquillo in un ennesimo studio televisivo a parlare delle sue gesta eroiche e della sua visione del mondo rispetto alla politica. “Big” ha raggiunto il direttore Luca Zarroli di “Cityrumors” camminando sulle acque, come il suo solito, evitando così di contribuire all’ulteriore inquinamento della città adriatica.
Un D’Alfonso rilassato e tranquillo in un ennesimo studio televisivo a parlare delle sue gesta eroiche e della sua visione del mondo rispetto alla politica. “Big” ha raggiunto il direttore Luca Zarroli di “Cityrumors” camminando sulle acque, come il suo solito, evitando così di contribuire all’ulteriore inquinamento della città adriatica.
Big inizia duro, senza peli sulla lingua rivelando il verbo parlando del suo processo:«Ho coltivato un giudizio in tutti questi anni: il procuratore ha fatto il suo dovere, la difesa ha fatto il suo dovere e la magistratura ha fatto il suo dovere». Pensate un po’ che rivelazione. Luciano ci ha pensato cinque anni prima di partorire questo interessantissimo concetto. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo se la sentenza si fosse protratta per altri anni; sicuramente sarebbe diventato un nuovo Buddha. Poi precisa:«non ho mai assunto ruoli dall’alto ma sempre con la mobilitazione popolare». Insomma, Dio non gli ha dato mai il potere universale. Zarroli non interviene, forse ha paura o, forse, era mezzo addormentato. Big è convinto: la Giustizia va riformata. Ma come? Un minuto prima aveva detto che era tutto a posto. Siamo al minuto 6 dell’intervista e Zarroli riprende la parola. Domanda incalzante:«Come ha trovato la sua Pescara dopo il governo di centrodestra?». D’Alfonso:«Mi sono limitato a scattare fotografie». Bene. Ottimo. Quindi altri 7 minuti di delirio politico. Trionfo di “leccate” al mondo bancario, ai precari, alle istituzioni e persino al Papa. Olè. «Io non credo alla dicitura concettuale del progressismo» aggiunge il Dio in terra ma, spiega:«perché non è vero che con il passare del tempo tutto migliora. Il domani è meglio di ieri solo se ci metti una direzione, una guida». A questo punto ci chiediamo:«Ma se antani, in fila per quattro, con il resto di due, si rapportasse ad una visione apocalittica di un intero sistema cosmico, Luciano cosa ne penserebbe?». E lui:«Mi sono ritirato in preghiera prima della sentenza e, se fosse stata negativa per me, avrei utilizzato un altro grado di giudizio del tribunale giudicante». Praticamente Big non si sarebbe rivolto a nostro Signore. Quindi il canterino Gennaro Varone si ritenesse fortunato di questa scelta. Poi l’apocalisse della grammatica italiana:«Ho anche le mie idee su come i fatti si sono intrecciati nel determinare quel reclamo di accensioni di luci». E siamo solo al minuto 24. Zarroli è quasi a terra ma riesce a reggere. Quindi la domanda:«Ha pensato di candidarsi alla Regione?» e D’Alfonso è chiaro (si fa per dire):«Io non ho mai ragionato in termini di autocandidatura (nooooooooooo) io sono lì dentro una comunità di persone (si chiama partito Luciano) e, se dovessi scegliere il mio ruolo, farei il falegname». E tutti i convegni che sta organizzando? E tutte le interviste che sta rilasciando (tranne che a noi)? Che sbadato, sta facendosi conoscere come falegname e vuole allargare il giro di clienti. Ovviamente, subito dopo, parla di politica regionale. «Voglio dare un dato: aumenta il numero di persone che va a sfamarsi alla Caritas». Porca miseria: Chiodi ha affamato gli abruzzesi. Vuoi vedere che il Gianni ha qualche compartecipazione nelle Caritas abruzzesi? Al minuto 40 Zarroli ha appena l’energia per dire che il tempo è finito e salutare tutti. Poi Luciano riprende la parola e dice:«Complimenti per questa iniziativa editoriale che aiuta alla diffusione delle idee». Bene, noi invitiamo Luca Zarroli, quindi, a prendere nota delle domande che avremmo voluto fare a Luciano D’Alfonso e, nel limite del possibile, a fargliele leggere e, magari, farsi dare le risposte. Caro Big, non pensi che la moltiplicazione dei canali d’informazione contribuiscano, come nella moltiplicazione dei pani e dei pesci, a sfamare sempre più gente che chiede una corretta informazione?
di Massone
10 DOMANDE PER BIG
1) In un convegno organizzato dall’associazione “Codici” sul tema della legalità, l’Onorevole Gianluca Vacca ha tirato in ballo il suo nome. In politica, secondo Vacca, esiste:«l’anomalia D’Alfonso ovvero un confine tra legalità e illegalità diventato ormai impercettibile».
2) Secondo Gianluca Vacca l’informazione è “responsabile” del suo ritorno in politica. I mezzi d’informazione, almeno giornali e tv, spesso rappresentano una realtà deformata vista attraverso l’ottica del gruppo politico d’appartenenza, ciò creerebbe “mostri” politici.
3) Si sente un graziato dal punto di vista giudiziario?
4) Le cito la dichiarazione che Vacca ha detto al convegno sulla legalità:«Un uomo che ha raccontato ai giudici di aver campato grazie ai soldi della madre per me dovrebbe nascondersi e ringraziare di essere stato assolto. Invece lo vediamo molto attivo in politica con al seguito lo stuolo di politici e persone che, probabilmente sono, gli stessi che hanno contestato Berlusconi per i suoi processi».
5) Tra i nostri lettori c’è qualcuno che sostiene che la massoneria l’abbia aiutato. So che è una domanda imbarazzante e diretta e, probabilmente, la risposta sarebbe scontata per chiunque…
6) Dal punto di vista mediatico, si sente sostenuto dagli organi d’informazione?
7) Luciano D’Alfonso possiede una formula per attirare simpatie e voti?
8) Ormai tutti sanno che sarà il candidato alla Regione. Quale visione ha Luciano D’Alfonso della politica regionale ad oggi?
9) Qual è stato l’elemento, la cosa o la persona che lo ha aiutato in questi anni duri e bui del processo?
10) La politica è ancora capace di selezionare gente seria e responsabile?