Il nostro blog ha avuto l’onore di essere stato attenzionato dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo. Questa mattina, alle ore 10.30, abbiamo ricevuto, da un consigliere dell’OdG, una richiesta a fornire delle spiegazioni sulla nostra attività.
Il nostro blog ha avuto l’onore di essere stato attenzionato dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo. Questa mattina, alle ore 10.30, abbiamo ricevuto, da un consigliere dell’OdG, una richiesta a fornire delle spiegazioni sulla nostra attività.
«Salve, sono Antonio Di Muzio, consigliere dell’ordine dei giornalisti d’Abruzzo, nell’ambito di una segnalazione pervenuta al Consiglio, sto verificando alcuni aspetti del vostro sito di informazione Zone d’ombra (editore Zonevideo). In particolare vorrei sapere cortesemente chi è il direttore responsabile della testata, che, come voi ben sapete, deve essere iscritto per legge all’Ordine dei giornalisti. Inoltre vorrei sapere gli estremi dell’iscrizione della Vostra testata al tribunale. Sul sito non compare nessuna indicazione. Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra collaborazione».
Inorgogliti da questa grande considerazione da parte dell’Ordine regionale siamo piombati sul loro sito per verificare, intanto, se tale Antonio Di Muzio fosse un personaggio reale visto che, per nostra grande ignoranza, sapevamo a malapena dell’esistenza dell’Odg abruzzese. Tra i componenti del Consiglio, ben 16, spicca anche il nome di Antonio Di Muzio. La mail, con tanto di certificazione, non era uno scherzo quindi.
Cosa vorranno da dei poveri blogger arroccati nei pendii scomodi dell’informazione locale? Per il momento non è dato sapere a noi comuni mortali. Sappiamo solo di essere stai segnalati da qualcuno e l’Ordine, in rapresentanza non si capisce di chi, sta facendo dei controlli sul nostro sito. A che titolo? Non si capisce. Perché? Non si sa.
Peccato che l’Ordine d’Abruzzo si sia accorto di noi solo su segnalazione di qualcuno e non, ad esempio, quando siamo stati oggetto di intimidazioni e aggressioni verbali e fisiche. Ad Antonio Di Muzio e ai suoi colleghi ricordiamo, ad esempio, l’aggressione alla fiaccolata della marineria e l’aggressione, verbale, al convegno di ‘5 euro netti’ in Provincia di Pescara.
Queste però, ovviamente, sono storie insignificanti per un Ordine.
ZdO