Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba avrebbe riferito che il governo spingerebbe per il divieto di volo sui cieli dell’Ucraina e che comporterebbe l’attacco degli aerei russi in caso di violazione. Ma la Nato smentisce.
Il rischio di un’escalation militare in Ucraina è altissimo. La Nato, infatti, starebbe valutando di dare vita a una no-fly zone sui cieli dell’Ucraina accogliendo una precisa richiesta di Kiev. Come riferisce Sky News Uk sono solo voci fatte trapelare dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Potrebbe anche essere una mossa per mettere pressione all’alleanza atlantica, spingendola a farsi avanti in modo più forte.
Le conseguenze di una “no-fly zone”
La reazione dei russi potrebbe essere rabbiosa, considerando l’azione un vero e proprio atto di guerra. Come conferma Il Giornale Biden e Johnson in primis, hanno sempre escluso l’ipotesi di entrare in guerra. E di fatto imporre un divieto di sorvolo vorrebbe dire sfidare la Russia. Perché al mancato rispetto del divieto ci sarebbe una sola opzione: l’attacco. Sparare contro gli aerei russi significherebbe l’inizio della terza guerra mondiale.
Da Mosca riferiscono che i rischi di scontri “esistono” dice il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko. “Nessuno può garantire che non ci saranno incidenti”. Poi ha aggiunto che i russi sono “preoccupati” per il rifornimento di armi all’Ucraina. “Tutto ciò è molto pericoloso”. E ha concluso dicendosi convinto che il problema dell’Ucraina nella Nato “sarebbe scoppiato prima o poi”.
La smentita della Nato
Fonti dell’Alleanza atlantica, interpellate dall’agenzia Ansa, hanno di fatto smentito l’ipotesi di una no-fly zone, ripetendo le parole pronunciate ieri dal segretario generale Stoltenberg, che nel corso della conferenza stampa tenuta insieme al presidente polacco Andrzej Duda, aveva detto: “Il Patto Atlantico è al fianco dell’Ucraina, ma non vuole essere parte del conflitto in corso. Non manderà il suo esercito e non manderà aerei nello spazio dell’Ucraina”.