Il Covid non ferma la macchina del Fisco. L’Inps passa come un carrarmato su tutto e tutti senza pietà. E, questa volta, la “potenza di fuoco” (giusto per citare le brillanti parole del premier) è stata scagliata contro un’azienda di Varese che aveva un debito di pochi centesimi con lo Stato.
La lettera è partita dalla sede di Milano dell’Inps il 17 aprile. Il burocrate scrive: “Spettabile contribuente, le comunichiamo di aver provveduto alla rideterminazione del suo debito a seguito dei versamenti effettuati”.
La società aveva versato, come da richiesta, 12 euro esatti relativi al lontano 2014. La rimodulazione dell’Istituto, però, porta la somma a un totale di ben 12,03 euro. E, spiega il solito burocrate, “l‘importo indicato dovrà essere versato all’agente della Riscossione indicato nell’Avviso di addebito.”
Con il blocco del portale per la richiesta del bonus da 600 euro pensavamo che l’Inps avesse toccato il fondo. E invece no: continua a scavare. E chissà quale sarà la nuova storia che ci racconterà.