La libertà di stampa, pilastro fondamentale della democrazia, è sotto attacco da parte di coloro che dovrebbero proteggerla: le autorità politiche.
Lo conferma il recente rapporto annuale del World Press Freedom Index, stilato da Reporter senza frontiere (RSF), evidenziando una preoccupante tendenza al declino, soprattutto nell’indicatore politico.
Una crescente quantità di governi e figure politiche non solo trascurano il loro ruolo di garanti dell’ambiente favorevole al giornalismo, ma sembrano anche attivamente ostacolarlo. RSF segnala un calo significativo nel sostegno e nel rispetto per l’indipendenza dei media, con un’accentuata pressione esercitata dagli stati e da altri attori politici.
Elezioni: banco di prova in tutto il mondo
Il 2024, con un numero impressionante di elezioni in tutto il mondo, si presenta come un banco di prova cruciale per la libertà di stampa. Tuttavia, il rapporto del 2024 evidenzia un preoccupante declino dell’indicatore politico, suggerendo che gli stati e altre forze politiche stiano giocando un ruolo sempre meno attivo nella protezione della libertà di stampa. Questa tendenza è spesso accompagnata da azioni ostili contro i giornalisti, comprese intimidazioni, aggressioni e campagne di disinformazione.
A livello internazionale, la mancanza di volontà politica nel far rispettare i principi di protezione dei giornalisti è evidente. Ad esempio, durante il conflitto a Gaza, si è registrato un record di violazioni contro giornalisti e media, con un numero sconcertante di giornalisti palestinesi uccisi. La Palestina, occupata e sotto costante bombardamento, si trova tra i paesi con il più basso livello di sicurezza per i giornalisti.
Le elezioni, sempre più frequentemente, si trasformano in scenari di violenza e repressione contro i media.
In Africa, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo sono stati teatri di violenze contro giornalisti durante i processi elettorali. Nel Sahel, giunte militari hanno stretto il loro controllo sui media, ostacolando il lavoro dei giornalisti. Anche in Europa, l’Italia ha visto tentativi di acquisizione dei media da parte di figure politiche.
Un’altra minaccia emergente è l’uso della tecnologia per scopi di disinformazione politica. L’introduzione di deepfake, come nel caso delle elezioni in Slovacchia, mette in discussione l’integrità dei processi elettorali. Inoltre, molti governi hanno intensificato il controllo su Internet e i social media, limitando l’accesso e sopprimendo la diffusione di informazioni indipendenti.
In conclusione, la libertà di stampa è sotto assedio da parte delle autorità politiche in tutto il mondo. È essenziale che la comunità internazionale agisca con fermezza per garantire la protezione dei giornalisti e il libero scambio di informazioni, fondamentali per la democrazia e la trasparenza.