A presentare l’emendamento sugli Ostelli sono stati cinque senatori pentastellati. Con questa mossa si sarebbe salvato dal fallimento l’Aig, l’associazione che si occupa degli ostelli della gioventù.
Le accuse di conflitto di interessi riguarderebbero proprio l’ex viceministro Laura Castelli per il ruolo svolto nell’ente morale dal suo nuovo portavoce Carmelo Lentino. A denunciare la questione proprio un parlamentare a 5 stelle. Dalla Camera, dunque, sarebbe arrivata la notizia sull’emendamento salva-ostelli.
Da Palazzo Madama, Gabriele Lanzi, tra i firmatari dell’emendamento, è convinto del lavoro fatto: “In manovra la norma dovrebbe essere ripresentata e questa volta speriamo di portarla a casa. Dobbiamo trovare una quadra con la controparte alla Camera“. Lanzi ha poi aggiunto di aver incontrato Lentino ad agosto 2018 per trovare una soluzione al fine di salvare l’associazione. Che, secondo Lanzi, “è un ente meritorio che lavora da oltre mezzo secolo per il turismo giovanile”. Il senatore, però, non ha perso occasione di attaccare i colleghi della Camera: “Questo emendamento, presentato alla fine nel decreto imprese, è stato appoggiato da tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione. Poi sono arrivate pressioni dalla Camera, la norma è stata cassata per questioni di bilancio, ma si è trattato di un pretesto”.
La lotta interna al Movimento è dura.
Il deputato Marco Rizzone ha aggiunto: “Chiederemo al capogruppo di convocare un’assemblea per discutere del merito politico di questo emendamento – ha spiegato – chi conosce la vicenda la ritiene inaccettabile: da sempre siamo contrari allo spreco di denaro pubblico e alla statalizzazione di carrozzoni”.
Chi è convinto che l’Aig vada salvato è anche il presidente Filippo Capellupo: “è un dovere salvare un ente morale che è patrimonio storico, sociale e culturale, oltre che turistico”, anche perché “50 dipendenti diretti e 200 dell’indotto” rischiano di perdere il lavoro.